VARSAVIA – È con evidente apprensione, ma anche con una punta di paradossale ottimismo, che i ministri delle Finanze europei stanno affrontando la rivoluzione impressa dal presidente americano Donald Trump. L’imposizione di dazi tous azimuts sta mettendo a repentaglio sia la crescita economica che gli equilibri finanziari, a livello mondiale. Al tempo stesso sta offrendo nuove opportunità alla moneta unica, porto sicuro per molti investitori internazionali.
«La Banca centrale europea monitora da vicino l’andamento dei mercati finanziari», ha affermato la presidente dell’istituto monetario Christine Lagarde in una conferenza stampa qui a Varsavia. «Monitora ed è sempre pronta a utilizzare gli strumenti a sua disposizione e in passato ha messo a punto gli strumenti adeguati e necessari per garantire la stabilità dei prezzi e, naturalmente, la stabilità finanziaria, perché l’una non può prescindere dall’altra».
La presa di posizione giunge mentre negli scorsi giorni l’andamento degli attivi finanziari americani ha sorpreso non poco. Il calo del prezzo delle azioni si è associato a un calo del prezzo delle obbligazioni e a un calo del dollaro (tendenzialmente quando i prezzi azionari scendono, i prezzi obbligazionari salgono). Secondo molti, l’andamento simile degli attivi americani riflette una improvvisa avversione nei confronti del dollaro (l’euro si è rafforzato del 5% contro la valuta americana da inizio mese).
Le più recenti scelte americane sul fronte commerciale stanno mettendo in dubbio anche il futuro dell’economia. Valdis Dombrovskis, il commissario all’Economia, ha detto venerdì che nella migliore delle ipotesi l’impatto negativo sul prodotto interno lordo americano potrebbe essere dello 0,8-1,4% da qui al 2027. In Europa l’impatto potrebbe essere di 0,2%. «Se non vedremo alcun cambiamento da parte americana, alcuna volontà di abbandonare la loro politica tariffaria, dovremo difendere la nostra economia».
Ricapitolando, l’amministrazione americana ha sospeso il 9 aprile la decisione di introdurre dazi cosiddetti reciproci su tutti i paesi a livello mondiale. Restano però in vigore contro l’Europa i nuovi dazi su acciaio e alluminio, così come sulle auto e le parti ricambio. Inoltre, resta in vigore un dazio orizzontale del 10%. Nel contempo, è in corso una incredibile guerra commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina, a colpi di rilancio di nuove tasse doganali.