Si partirà, in settembre, da sedicenni e diciassettenni. I docenti saranno formati sulle tecnologie più avanzate, con focus specifici sull’apprendimento autonomo e sull’etica digitale.
Votare a 16 anni con lo smartphone
La cosa è sorprendente fino a un certo punto, in un Paese nel quale si vota per le elezioni politiche a sedici anni con lo smartphone.
Come ben riassume la ministra estone dell’Istruzione, Kristina Kallas, «vogliamo che i sedicenni usino i cellulari per compiere il loro dovere civico, per partecipare alle elezioni, per ottenere informazioni, per analizzare i programmi politici. Sarebbe un po’ strano se non permettessimo loro di usarli a scuola, in un contesto educativo. Rappresenterebbe un messaggio molto confuso per i sedicenni: votate online, votate da un cellulare, ma non usate ChatGpt sul vostro telefono per imparare».
Pionieri del tech a scuola dal 1997
Al contrario dell’Italia, l’Estonia adora i cambiamenti. Abbraccia le nuove tecnologie con entusiasmo.
Nel lontano 1997 con il programma “salto della tigre” (Tiigrihüpe) allacciò tutte le scuole a Internet, investendo molto in computer e infrastrutture di rete. Aveva intuito le potenzialità del world wide web anche tra i banchi scolastici.