Josh Cavallo è stato il primo calciatore professionista, ancora in attività, ad aver fatto coming out: “Ora ho capito perché i calciatori non parlano. Il calcio è un ambiente tossico, non tutti sono pronti a sopportarne le conseguenze”.
Josh Cavallo è stato il primo calciatore professionista, ancora in attività, ad aver fatto coming out e ad annunciare pubblicamente la propria omosessualità e ha raccontato che ogni giorno numerose minacce di morte. Il centrocampista dell’Adelaide United con un video di poco più di due minuti fece qualcosa che apparve rivoluzionario nel 2021 ma, nonostante abbia ricevuto un forte sostegno dal suo club e dai suoi allenatori, ha dovuto affrontare notevoli pressioni e negatività da quando ha rivelato la sua omosessualità.
“Ogni giorno ricevo molteplici minacce di morte. È davvero scoraggiante”, ha condiviso durante un’apparizione al podcast Footballers Unfiltered della FIFPRO. “Il mondo del calcio può essere uno spazio molto tossico per i giocatori apertamente gay. Non tutti sono attrezzati per gestire o navigare attraverso tali esperienze”. Parole che fanno malissimo.

Cavallo: “Mi sono stancato di nascondere il mio vero io e di evitare l’autenticità”
Cavallo, che lo scorso anno ha annunciato il suo fidanzamento con il compagno Morrell direttamente nello stadio dell’Adelaide con una foto pubblicata sui social, ha proseguito il suo racconto di quello che ha vissuto e sta vivendo dopo il coming out e sui diritti LGBTQIA+: “Per me è chiaro che abbiamo ancora molta strada da fare prima di raggiungere una vera accettazione in questo ambito. Queste considerazioni pesano molto sulle persone che stanno pensando di fare coming out. Potrebbero non averlo fatto al momento, ma aprirsi porta attenzione, pressione e negatività che possono avere un impatto sulle loro performance”.
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Il calciatore australiano ha dovuto affrontare insulti omofobi da parte dei tifosi durante le partite e ha parlato apertamente di questo problema sui social: “È difficile dire con sicurezza agli altri: ‘Sì, esci e sii te stesso’. Tuttavia, comporta anche una serie di complicazioni che non credo la gente comprenda appieno”.
Infine, Josh Cavallo ha dichiarato che avere una rete di supporto gli ha permesso di “costruire un muro” per proteggersi dalle offese e dagli abusi da parte di tante persone ma si è rammaricato di non aver fatto coming out prima, perché sente di aver vissuto in una bugia fino all’annuncio pubblico: “Mi sono stancato di nascondere il mio vero io e di evitare l’autenticità. Mi sono spesso chiesto perché nessuno nel calcio si sia fatto avanti, abbia abbracciato la propria identità e abbia ottenuto successo sul campo? Ora, guardando indietro, capisco tutta la negatività e le sfide che accompagnano una decisione del genere”.