Storie Web lunedì, Marzo 31
Notiziario

COSENZA. L’energia del corpo, della mente, dello spirito, dei luoghi, del pianeta, del mare e quella del cosmo, l’energia che muove l’Universo. La mistica dell’energia, con un approfondimento sulla creazione, tra scienza e teologia. Lo yoga, con le sue pratiche antichissime, l’energia vitale della nostra mente e il più grande energy provider della biosfera: le piante. Si parte dal mito, da Prometeo che ruba il fuoco agli Dei per donarlo agli uomini: sul palco il Titano è l’attore Marco Silani. Accade al Teatro Rendano di Cosenza, nell’ambito di un ciclo di dieci miniconferenze-spettacolo dedicate all’energia, con speaker di livello internazionale, tutte in un evento, in occasione del decennale di Replanet, azienda orientata alla sostenibilità che sperimenta il modello di business della “disruptive innovation”.

Dialoghi sull’energia

«In occasione del nostro decennale – sottolinea Kevin Pratticò, amministratore di Replanet – abbiamo voluto creare un evento culturale che ci desse l’opportunità di un confronto alto su un tema che riguarda il futuro dell’umanità. Abbiamo deciso di produrre un ciclo di miniconferenze spettacolo che ci consentisse anche di coinvolgere il pubblico in una rappresentazione gioiosa e immersiva in cui si alternano immagini, musica e parole».

L’evoluzione dell’Universo viaggia tra creazione e distruzione

Fra gli ospiti l’astrofisica Sandra Savaglio, professoressa ordinaria di Astrofisica, cosmologia e scienza dello spazio all’Università della Calabria, rientrata in Calabria dopo una carriera accademica internazionale. «Il Sole riscalda la Terra da quasi 5 miliardi di anni – spiega Savaglio – e questo rende possibile la vita. E continuerà a farlo per altri cinque miliardi di anni, prima di spegnersi serenamente. Ma gli elementi chimici necessari alla vita li procurano le esplosioni delle supernove. L’evoluzione all’interno dell’Universo viaggia tra creazione e distruzione».

L’Ai richiede energia e tanta finanza

Mario Calderini, ingegnere e professore ordinario presso la School of Management del Politecnico di Milano sottolinea che «l’AI richiede tantissima energia, tantissima acqua di raffreddamento, di capacità di calcolo e quindi anche tanta finanza. Ma le stesse prestazioni possono essere raggiunte con approcci diversi, più frugali, con delle traiettorie tecnologiche meno energivore, orientate a ridurre lo sfruttamento delle risorse del pianeta, come dimostra il modello open souce creato dalla società cinese DeepSeek. L’emisfero sud del mondo, il terzo settore e la natura, già ci possono suggerire come usare l’alta tecnologia in maniera frugale».

La conquista del mare come quella dello spazio

Felice Arena, prorettore della Mediterranea di Reggio Calabria, membro di comitati scientifici in tutto il mondo, e direttore di Noel, laboratorio di ingegneria marittima che è un avamposto di ricerca sul futuro del mare, racconta della potenza delle onde, delle sperimentazioni condotte a pochi metri dalla riva dello Stretto per la realizzazione di piattaforme multifunzione off shore, di porti a emissioni e a costi energetici pari a zero e di sistemi di energie rinnovabili integrate. Ma, soprattutto, riflette su come la conquista del mare stia ormai assumendo le stesse caratteristiche che ha avuto la conquista dello spazio.

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