Storie Web lunedì, Aprile 29
Notiziario

Il ruolo dell’Italia nel nucleare di nuova generazione ci vede “impegnati sulla fusione nucleare negli Stati Uniti, con un grandissimo impegno di Eni che ha investito quasi mezzo miliardo; questo significa guardare al futuro”. Così Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, a margine del convegno ‘Nucleare di quarta generazione’ a Torino.

Il ministro, che da sempre sostiene la necessità di nuove centrali nucleari sostenibili per soddisfare il fabbisogno nazionale di energia, apre anche alla costruzione di reattori nel sito di Mirafiori: “Se Newcleo va avanti potrebbe starci”, ha detto riferendosi alla startup che sta investendo nel nucleare pulito in Piemonte.  

“Le stime sono di due miliardi circa per la costruzione di ogni piccolo reattore nucleare di quarta generazione, con ricadute occupazionali e di qualificazione professionale. Significa davvero un passo verso il futuro”, ha spiegato Pichetto. “Siamo ancora in una fase di sperimentazione. Stiamo lavorando con l’Università” ha aggiunto il ministro che ha ricordato la presenza in Piemonte, oltre che di Newcleo, anche di Ansaldo ed Enea. 

“Nell’immediato futuro, alla fine di questo decennio e all’inizio del prossimo – osserva Pichetto – la ricerca e la sperimentazione vanno verso quelli che sono definiti ‘piccoli reattori’, che danno maggiori garanzie di praticità, di sicurezza e in termini di energia rinnovabile”. 

“Il nucleare dà continuità – rileva Pichetto – le energie rinnovabili ordinarie come fotovoltaico ed eolico non sono in grado di dare continuità, invece questo è un modo per integrare la produzione a livello nazionale”.

“Il vero tema dei rifiuti nucleari è quello dei rifiuti ordinari. Credo che un Paese serio non possa continuare in eterno con gli attuali trenta o quaranta depositi e con la difficoltà di stoccaggio, perché questo vuol dire avere un sito in ogni regione. La valutazione seria è di fare uno o due grandi siti di quelli non ad alta intensità per dare una soluzione definitiva”. 

Per quanto riguarda il tema dello stoccaggio delle scorie, Pichetto osserva: “C’è una carta in valutazione in questo momento al mio ministero con l’individuazione di quelli che sono i siti e le aree idonee. La valutazione sarà scientifica e tecnica, poi naturalmente interloquiremo con i territori“.

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