Storie Web lunedì, Marzo 31
Notiziario

Sono oltre 1,8 milioni le donne italiane in età riproduttiva che convivono con l’endometriosi (prevalenza dell’1,4% nella popolazione femminile tra 15 e 50 anni), secondo i dati ufficiali diffusi dall’Istituto superiore di sanità in occasione della Giornata mondiale dedicata alla malattia ginecologica

Il ritardo diagnostico di circa 7 anni

Una patologia sotto-diagnosticata, scoperta con un ritardo medio di 7 anni, anche se sembra crescere la consapevolezza sul suo impatto sanitario e sociale. Nel triennio 2021-2023 si sono  registrati numeri lievemente più alti al Nord, nella provincia  autonoma di Bolzano, in Veneto e Sardegna, riferisce l’Iss. 

L’ipotesi di rischio ambientale

Secondo indagini preliminari condotti dall’istituto, avverte, “il rischio di endometriosi potrebbe essere associato alla residenza in aree contaminate da inquinanti” ambientali “con potenziale azione di interferenza endocrina”.  

“Alcuni approfondimenti preliminari effettuati dall’Iss – si legge – mostrano che il rischio di incidenza di endometriosi potrebbe essere associato alla residenza in aree contaminate da inquinanti persistenti che si bio-accumulano, con potenziale azione di interferenza endocrina, quali i policlorobifenili, le diossine, il piombo e il cadmio. Lo studio si basa su approcci di analisi e mappatura del rischio su base comunale, e suggerisce l’opportunità di attivare sistemi di sorveglianza epidemiologica integrati al monitoraggio ambientale in aree fortemente contaminate”.

Il 60% delle ragazze con dolore pelvico ha già l’endometriosi, ma non lo sa 

Costrette dal dolore delle mestruazioni a saltare la scuola o ad andarci imbottite di farmaci, a non fare sport e a rinunciare alle uscite con gli amici, se cadono nei giorni del ciclo. Ma soprattutto non credute dalla famiglia e spesso non prese sul serio dagli stessi medici: è il calvario di molte giovani donne con endometriosi. Il 64% delle ragazze con dolore pelvico associato al ciclo mestruale, infatti, ha già l’endometriosi, ma non lo sa e convive con la sofferenza di questa patologia.

Un atteggiamento di rassegnazione, supportato da una società che tende a minimizzare le mestruazioni dolorose, anche quando diventano un disturbo debilitante che interferisce con la normale vita quotidiana, fino a interrompere l’attività scolastica, in media per 19 giorni l’anno. A dimostrarlo una review dell’University College di Londra e dell’Università di Birmingham, pubblicata sul Journal of Pediatric & Adolescent Gynecology. I ricercatori esaminando 19 studi, condotti tra il 2011 e il 2019, su un totale di 1243 ragazze, di età compresa tra i 10 e i 25 anni, con dolore mestruale cronico, hanno scoperto l’incidenza dell’endometriosi in 6 giovani donne su 10, con un impatto anche sull’istruzione per la perdita media di 19 giorni di scuola all’anno.

La malattia

L’endometriosi è dovuta alla presenza di endometrio, la mucosa che ricopre internamente l’utero, all’esterno dell’utero, ricorda l’Iss.  La condizione è gravata da un notevole impatto sulla qualità della vita, sia per l’aspetto sintomatologico (dolori mestruali, dolore pelvico cronico, dolore durante i rapporti sessuali) sia per le potenziali ricadute sulla capacità riproduttiva: si stima che tra il  30-40% delle donne che soffrono di endometriosi possa riscontrare  problemi di fertilità o subfertilità. Non a caso nel 2023 il Parlamento italiano ha approvato una legge per il riconoscimento dell’endometriosi come malattia cronica invalidante. 

Negli ultimi 10 anni sono stati registrati più di 113mila ricoveri

Negli ultimi 10 anni sono stati registrati più di 113mila ricoveri con un tasso di incidenza pari a 0,82 casi per mille donne residenti in età fertile (15-50 anni), con un trend temporale in calo tra il 2013 e il 2019. La diminuzione è ancora più marcata nel 2020, presumibilmente per un ridotto accesso ai servizi sanitari dovuto alla pandemia Covid. Dal 2021 l’incidenza torna ai livelli del 2019, con in media circa 9.300 nuovi casi l’anno e un tasso stabile nel triennio 2021-2023, pari a 0,76 casi per mille. Come atteso, l’incidenza di endometriosi tende ad aumentare con l’età e raggiunge il valore massimo nella fascia 31-35 anni (0,12% a livello nazionale). Il dato per ripartizione geografica mostra un leggero gradiente Nord-Sud del tasso di incidenza, che è generalmente maggiore nelle regioni settentrionali. 

Nell’ultimo triennio 2021-2023 i tassi sono leggermente più alti nella pa di Bolzano, in Veneto e Sardegna, con più di 1 donna in età fertile su mille alla quale viene diagnosticata l’endometriosi. L’endometriosi, in particolare il dolore, può avere un enorme impatto sulla qualità della vita, sul funzionamento fisico, sulle attività di tutti i giorni e sulla vita sociale, sulla salute mentale e sul benessere emotivo, evidenzia l’Iss. 

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