Storie Web mercoledì, Marzo 26
Notiziario

Nel 2023, le emissioni nazionali dei gas serra sono diminuite del 26% rispetto ai livelli del 1990. Questo andamento è dovuto all’aumento dell’efficienza energetica da fonti rinnovabili, nei settori industriali e al passaggio all’uso di combustibili a minor contenuto di carbonio. Le emissioni di gas serra sono in calo anche rispetto all’anno precedente (2022) del 6,8% raggiungendo un totale pari a 385 milioni di tonnellate di CO2 equivalente.

Sono i dati dell’Ispra emersi dall’ultima edizione dell’Inventario nazionale delle emissioni dei gas serra comunicati, in concomitanza con gli scenari emissivi al 2055, all’Unione Europea. Oltre ai trasporti (28% del totale nazionale), i settori della produzione di energia (21%), residenziale (18%) e dell’industria manufatturiera (13%) sono, nel periodo di riferimento, i maggiori emettitori nazionali di gas climalteranti.

Crescita nei trasporti

La discesa è da attribuire prevalentemente alla riduzione delle emissioni dalle industrie energetiche che nel 2023 hanno tagliato le emissioni del 47,3% rispetto al 1990 pur a fronte di un aumento della produzione, del comparto manifatturiero (-45,2%) e dei processi industriali (-40,5%).

Non tutti i settori presentano però una riduzione delle emissioni; le emissioni prodotte dal settore dei trasporti, che derivano per oltre il 90% dal trasporto stradale, continuano ad aumentare anche nel 2023 e sono oltre il 7% rispetto al 1990. Nonostante le direttive europee, i livelli emissivi dei trasporti stradali sono rimasti costantemente elevati, attestandosi sui valori del 2014 e determinando così il superamento del tetto massimo consentito.

Il regolamento Effort Sharing

Per quanto riguarda gli obiettivi nazionali stabiliti dal regolamento europeo Effort Sharing, che prevede per l’Italia una riduzione entro il 2030 del 43,7% rispetto al 2005 delle emissioni prodotte da trasporti, residenziale – riscaldamento degli edifici – agricoltura, rifiuti e industria non-Ets, la mancata diminuzione delle emissioni dei trasporti ha portato a un progressivo avvicinamento dei livelli emissivi italiani ai tetti massimi consentiti, fino al loro superamento registrato nel 2021 (per 5,5 milioni di tonnellate di CO2 equivalente) e nel 2022 (per 5,4) e nel 2023 (per 8,2).

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