Nel question time al Senato, Matteo Renzi ha ricordato il caso del chiodo che a inizio ottobre paralizzò i treni per una giornata intera. “Le chiedo se è riuscito a trovare il colpevole del chiodo e se si ritiene incapace o sfortunato”, ha detto rivolgendosi direttamente a Salvini.
Durante il question time al Senato, Matteo Renzi interrogando il ministro delle Infrastrutture sui disagi nei trasporti, ha ricordato il caso del chiodo piantato male che a inizio ottobre paralizzò i treni di tutta Italia per una giornata intera. “Con lei i treni partono in anticipo e arrivano in ritardo. Le chiedo se è riuscito a trovare il colpevole del chiodo e se si ritiene incapace o sfortunato”, ha detto a Salvini, provocandolo.
In quell’occasione infatti, il vicepremier aveva negato le responsabilità del suo ministero, dando la colpa all’operaio che aveva svolto i lavori la notte prima.
“Un’impresa privata ha fatto male il suo lavoro stanotte, e chi doveva intervenire subito è intervenuto troppo tardi. Se è vero, come mi dicono, che un’impresa ha danneggiato un cavo di alimentazione di una cabina voglio sapere qual è l’impresa. Perché non puoi rovinare la giornata di lavoro a migliaia di italiani per un chiodo”, aveva detto Salvini assolvendo il Mit.
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Oggi, rivolgendosi direttamente al leader della Lega, Renzi ha detto: “O ha sfortuna o non è capace: scelga quello che crede o entrambe le cose, per carità. Il problema di fondo è che da quando c’è lei – cito i dati dell’ottobre del 2024 – su 7.931 treni veloci, 6.159 hanno accumulato ritardi: il 77 per cento dei Frecciarossa, l’83 per cento dei Frecciargento, il 78 per cento dei Frecciabianca”, ha sottolineato.
“E il bello è che, tra una dichiarazione sul mondo del credito e una sulla politica americana di Trump, lei continua a dire che farà chiarezza e risolverà le cose. È celebre la sua frase ‘troverò il colpevole, il chiodo’ perché per un chiodo – così si dice – si è bloccata l’Italia”, ha proseguito l’ex premier. “E stiamo ancora aspettando di capire che tipo di chiarezza può fare sul fatto che per la prima volta nella storia italiana un treno è partito in anticipo con la surreale motivazione che non voleva arrivare in ritardo. Quando c’era lui i treni arrivavano in orario, quando c’eravamo noi partivano in orario, con lei partono in anticipo e arrivano in ritardo”, ha insistito.
Nella sua replica, Salvini non è ha risposto alla provocazione sul chiodo, ma si è scusato per i disagi registrati sulle reti ferroviarie. “È chiaro che con il massimo dei treni su linea e il massimo dei cantieri degli operai al lavoro sulla rete ferroviaria, dei disagi ci possono essere. Mi scuso ovviamente con gli italiani che ne subiscono le conseguenze”, ha detto.
Il ministro ha promesso che “a cantieri ultimati, a lavori finiti, avremo una una rete ferroviaria nazionale adeguata non solo per l’alta velocità, ma soprattutto per gli interregionali e per i treni pendolari su cui stiamo investendo un miliardo di euro”.
Infine, ha ricordato i 97mila i lavoratori del comparto ferrovie che “ogni giorno ci mettono il massimo dell’impegno e della passione, sostenendo uno sforzo mai visto in precedenza di interventi pubblici sulla rete. Oggi sono aperti 1.200 cantieri per garantire sicurezza, efficienza e a medio lungo termine permanenza di un ottimo servizio. Cosa che non c’è mai mai stato in precedenza”, ha concluso.