Aveva 91 anni. Era di Gambellara, Vicenza. Il suo nome è stato legato a ben 12 società di calcio: da Padova a Modena, passando per Audace, Valdagno, Legnago, Schio, Rovigo,Belluno, Rovereto, Palù. Ma le esperienza più significative sono state al Vicenza e al Milan. Se ne è andato oggi Giuseppe Farina.
A Vicenza portò il Lanerossi al secondo posto in campionato. Era il 1977-1978. Leader della squadra Paolo Rossi, che quella stagione fu capocannoniere con 24 gol e che sarebbe poi diventato l’eroe dell’Italia mundial del 1982.
E intorno all’acquisto di Pablito sono state scritte pagine. Perché Farina lo voleva – letteralmente – a tutti i costi. E infatti lo strappò alla Juventus per ben 2 miliardi e 612 milioni: una cifra gigantesca per l’epoca.
Dopo quell’annata storica, però, i risultati tardavano ad arrivare. E anzi arrivò la retrocessione in B. Così Farina lasciò la società al figlio.
E intanto si lanciò in un’altra avvantura: il Milan. Era il 1982. Dalla B riportò il la squadra in A, grazie a Castagner in panchina. Nel 1986 fu costretto a lasciare perché le casse della società erano in difficoltà. E passò la mano a Silvio Berlusconi, che la salvò dal fallimento.
Messaggi di cordoglio dal mondo del calcio. A partire dal L.R.Vicenza che ricorda lo “storico Presidente dal 1968 al 1980. Rimaneindimenticato nel cuore di tutti i vicentini, che da generazioni ricordano con affetto quella squadra che fece innamorare l’Italia”.
Il Milan ha voluto ricordare che “è stato il presidente all’inizio degli anni Ottanta, avventura intrapresa con coraggio ed entusiasmo.
Parole di cordoglio anche da Adriano Galliani e tutto il Monza, che “partecipano al dolore della famiglia”.
Condoglianze anche dalla Lega di Serie A.