Due giudici federali hanno emesso ordinanze che impongono all’amministrazione del presidente Donald Trump di riassumere migliaia, se non decine di migliaia, di lavoratori in prova coinvolti in licenziamenti di massa in diverse agenzie federali. Le decisioni dei magistrati adottate il 13 marzo rallentano, almeno momentaneamente, il drastico ridimensionamento del governo federale voluto dal 47° presidente Usa.
Entrambi i giudici hanno riscontrato problemi legali con il modo in cui sono stati effettuati i licenziamenti di massa e hanno ordinato che i dipendenti siano almeno temporaneamente reintegrati nel posto di lavoro. L’amministrazione Trump ha già presentato appello contro la prima sentenza, che la segretaria stampa della Casa Bianca Karoline Leavitt ha definito incostituzionale e ha promesso di combattere.
Licenziamenti sub iudice
A San Francisco, il giudice distrettuale William Alsup ha stabilito che i licenziamenti in sei agenzie sono stati diretti dall’Office of Personnel Management e da un direttore ad interim, Charles Ezell, che non aveva l’autorità per farlo.
A Baltimora, il giudice distrettuale James Bredar ha stabilito che l’amministrazione ha ignorato le leggi previste per i licenziamenti su larga scala. Bredar, nominato dal Presidente Barack Obama, ha ordinato di fermare i licenziamenti per almeno due settimane e di riportare la forza lavoro allo status quo precedente all’inizio dei licenziamenti. In questo caso il giudice si è allineato a quasi due dozzine di Stati che hanno intentato causa all’amministrazione federale sostenendo che i licenziamenti di massa sono illegali e stanno già avendo un impatto sui governi statali che cercano di aiutare i disoccupati.
La causale contestata: scarso rendimento
I dipendenti in prova licenziati da quando Trump è entrato in carica sarebbero almeno 24mila, anche se il governo non ha confermato questo numero. L’amministrazione Trump sostiene che gli Stati non hanno il diritto di cercare di influenzare il rapporto del governo federale con i propri lavoratori. I legali del Dipartimento di Giustizia hanno sostenuto che i licenziamenti erano dovuti a problemi di rendimento e non a licenziamenti su larga scala soggetti a regolamenti specifici. I lavoratori in prova sono stati presi di mira per i licenziamenti in tutto il governo federale, perché di solito sono alle prime armi e non hanno la piena protezione della funzione pubblica. Sono state intentate diverse cause legali per questi licenziamenti di massa.