Storie Web sabato, Maggio 18
Notiziario

L’europarlamentare socialdemocratico tedesco Matthias Ecke, candidato di punta dell’Spd nella regione Sassonia alle prossime elezioni europee, è stato “aggredito e gravemente ferito” ieri sera mentre affiggeva manifesti a Dresda, nel capoluogo del Land. Lo scrive oggi l’agenzia Dpa citando la polizia e il partito.

Il 41enne è stato ricoverato in ospedale e “dovrà essere operato” riferisce ancora l’agenzia, segnalando che c’erano stati tentativi di intimidazione, distruzioni di manifesti e insulti verso militanti che li affiggevano. Pochi minuti prima, secondo la polizia, un gruppo di quattro persone aveva attaccato anche un militante di 28 anni dei Verdi mentre faceva attacchinaggio: gli aggressori lo hanno colpito e preso a calci, ferendolo. Inquirenti stanno seguendo la pista secondo cui si potrebbe trattare degli stessi aggressori di Ecke, riferisce ancora la Dpa.

La ministra degli Interni tedesco, Nancy Faeser, ha condannato il “brutale atto di violenza” e ha denunciato gli attacchi contro altri democratici durante la campagna elettorale. Faeser ha detto di aver contattato personalmente Ecke e di aver parlato al telefono anche con il capo regionale dell’Interno, Armin Schuster. “Tutte le circostanze e i retroscena di questo brutale atto di violenza devono ora essere indagati in dettaglio e gli autori devono essere identificati” ha detto la ministra degli Interni. “Se un attacco politicamente motivato contro il deputato Matthias Ecke fosse confermato poche settimane prima delle elezioni europee, questo grave atto di violenza sarebbe anche un grave attacco contro la democrazia, stiamo vivendo una nuova dimensione di violenza antidemocratica” ha aggiunto la ministra tedesca, secondo cui “gli estremisti e i populisti che alimentano un crescente clima di violenza con un’ostilità verbale totale contro i politici democratici sono corresponsabili”. “Lo Stato di diritto deve reagire, e lo farà, con una procedura dura e con ulteriori misure di protezione per le forze democratiche del nostro Paese” ha concluso Faeser.

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