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Dopo il no del ministro Giuli all’emendamento al dl Cultura, la Lega ci riprova e prepara un nuovo assalto contro le Soprintendenze. “Abbiamo depositato un ddl al Senato e a breve lo faremo alla Camera”, ha dichiarato oggi in Aula la deputata del Carroccio Giorgia Latini.

Dopo il no del ministro della Cultura Alessandro Giuli all’emendamento al decreto Cultura, la Lega ci riprova e prepara un nuovo assalto contro le Soprintendenze. Il piano della Lega per ridimensionare il loro ruolo, a partire dai pareri vincolanti rilasciati da questi organismi per autorizzare lavori su beni storici e naturali, si muovo lungo due direttrici.

A segnalarlo, la deputata di Alleanza Verdi e Sinistra, Elisabetta Piccolotti. “Se due indizi fanno una prova, oggi è il giorno delle pessime notizie per la bellezza del paesaggio italiano”, ha dichiarato. “Primo indizio: la maggioranza ha bocciato, dopo il parere negativo del Governo rappresentato in Aula anche dal ministro Giuli, un ordine del giorno di Avs al dl Cultura che avrebbe impegnato l’esecutivo a non intervenire, in successivi provvedimenti, sul ruolo e sui poteri delle Soprintendenze per quanto attiene ai pareri resi in materia di tutela dei beni paesaggistici”, ha spiegato la parlamentare in Commissione cultura a Montecitorio.

Secondo indizio: poco dopo, la deputata della Lega Latini ha annunciato la presentazione al Senato del ddl di cui aveva parlato il ministro Salvini proprio per ridurre i poteri delle Soprintendenze, dopo il ritiro dell’emendamento del deputato Bof”, ha raccontato Piccolotti. Al Senato infatti, è stato depositato il disegno di legge “Delega al Governo per la revisione del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio con riguardo alle procedure di autorizzazione paesaggistica”, firmato dal presidente della Commissione cultura di Palazzo Madama, Roberto Marti.

Perché la proposta della Lega contro le Soprintendenze rischia di aiutare speculatori e distruggere territori

Il provvedimento che lascia al Mic l’incarico di emanare i singoli decreti attuativi per renderlo operativo arriva a una settimana dal ritiro dell’emendamento del deputato leghista Gianangelo Bof, che interveniva sul Codice dei Beni culturali, trasformando i pareri delle Soprintendenze da vincolanti a solamente obbligatori. La proposta era stata bocciata al ministero guidato da Giuli, costringendo i leghisti a fare dietrofront. Il Carroccio aveva comunque ribadito la sua intenzione a proseguire la battaglia contro “lo strapotere” delle Soprintendenze e in nome della semplificazione delle procedure burocratiche.

Lo stesso Salvini – a cui Giuli aveva ricordato le sue competenze in qualità di titolare dei Trasporti –  aveva annunciato l’imminente arrivo di un disegno di legge ad hoc per  “superare i vincoli posti da alcune Soprintendenze”, dopo aver raccolto “gli stimoli di tanti amministratori locali, professionisti, tecnici”.

Oggi il ddl è arrivato in Parlamento. “Abbiamo depositato un ddl al Senato e a breve lo faremo alla Camera”, ha dichiarato oggi in Aula la deputata leghista Giorgia Latini. “Continueremo a sostenere questa proposta con convinzione. Non stiamo parlando di un attacco al nostro patrimonio storico e culturale ma di semplificare e rendere più snelle le procedure” che ora sono necessarie per ottenere “autorizzazioni anche per interventi spesso di ordinaria amministrazione”, con un “eccesso di burocrazia che troppo spesso si trasforma in immobilismo”, ha aggiunto.

Dopo le mosse della Lega, secondo Piccolotti, “ci sono fondate ragioni per pensare che, purtroppo, il Ministro Giuli si stia rassegnando a cedere a quei leghisti tutti cemento e deregulation, che del grande patrimonio paesaggistico dell’Italia se ne infischiano in nome del denaro e del profitto”.

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