Arriva il nuovo ravvedimento speciale legato al concordato preventivo biennale 2025-2026. La Commissione Finanze della Camera, in una seduta lampo, ha dato l’ok all’emendamento del presidente Marco Osnato (FdI) inversione leggermente riformulata e ha approvato il provvedimento dando mandato al relatore. Il testo è atteso in Aula a partire da lunedì. Poi passerà al Senato per la seconda lettura.
Accettando la proposta dell’Agenzia delle Entrate, autonomi e professionisti potranno allo stesso tempo chiudere i conti arretrati con il Fisco per gli anni dal 2019 al 2023. La novità è di fatto una replica del meccanismo già sperimentato lo scorso anno e prevede che chi aderirà al concordato fiscale per la prima volta nel biennio 2025-2026, avrà la possibilità di avere uno “scudo” fiscale per le annualità comprese tra il 2019 e il 2023. Chi invece ha già aderito l’anno scorso, potrà sanare il 2023, considerato che gli anni precedenti sono già emersi.
Le aliquote su cui calcolare l’importo da pagare in via agevolata variano a seconda delle pagelle fiscali di ciascuno contribuente: chi ha un voto pari o superiore a 8 dovrà versare il 10% del reddito non dichiarato. Chi ha tra il 6 e l’8 salirà al 12% e chi non arriva al 6 dovrà pagare il 15%. L’ aliquota Irap è invece uguale per tutti e pari al 3,9%. Per il 2020 e il 2021, anni del Covid, è previsto un ulteriore sconto del 30%.
In ogni caso il valore complessivo dell’imposta da pagare non può essere inferiore a 1.000 euro. Il versamento (questi i dettagli riformulati in commissione) può essere effettuato in un’unica soluzione tra il primo gennaio e il 15 marzo 2026, oppure in un massimo di 10 rate mensili maggiorate di interessi.