Storie Web mercoledì, Giugno 18
Notiziario

L’agenzia delle Entrate ha pubblicato i vademecum per orientare i cittadini sui bonus fiscali previsti per la stagione dichiarativa 2025. Tra questi uno riguarda il Bonus mobili ed elettrodomestici. Ai contribuenti che fruiscono della detrazione prevista dal Tuir (articolo 16 bis) per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, è riconosciuta una detrazione, pari al 50 per cento delle spese sostenute, per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di interventi di recupero edilizio (c.d. Bonus mobili).

Ecco alcune della indicazioni che vengono fornite.

I beni agevolabili

L’agevolazione spetta per l’acquisto, anche se effettuato all’estero, di mobili e grandi elettrodomestici che hanno determinate classi di efficienza energetica. Il beneficio è rivolto unicamente alle spese sostenute per l’acquisto di mobili o grandi elettrodomestici nuovi. Per fare qualche esempio, tra i “mobili” oggetto di agevolazione rientrano: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze nonché i materassi e gli apparecchi di illuminazione in quanto costituiscono un necessario completamento dell’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione. Non sono invece agevolabili gli acquisti di porte, di pavimentazioni (ad esempio, il parquet), di tende e tendaggi, nonché di altri complementi di arredo.

Limiti di detraibilità

La detrazione spetta nella misura del 50 per cento delle spese sostenute e per l’anno 2024 è calcolata su un importo massimo di 5.000 euro, indipendentemente dall’ammontare delle spese sostenute per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio. Questo limite è correlato a ogni singola unità immobiliare oggetto di “ristrutturazione”, comprensiva delle pertinenze, o alla parte comune oggetto dell’intervento. Al contribuente che esegue gli interventi su più unità immobiliari il diritto alla detrazione è riconosciuto più volte. Nel caso di interventi di recupero edilizio che comportino l’accorpamento di più unità abitative o la suddivisione in più immobili di un’unica unità abitativa, per l’individuazione del limite di spesa per l’acquisto dei mobili e grandi elettrodomestici, vanno considerate le unità immobiliari censite in Catasto all’inizio degli interventi edilizi e non quelle risultanti alla fine dei lavori.

La detrazione non utilizzata in tutto o in parte non si trasferisce

Per gli acquisti di mobili e grandi elettrodomestici effettuati nel 2024, si deve tener conto, ai fini della verifica del limite di spesa di 5.000 euro, delle eventuali spese già sostenute nell’anno precedente se collegate ad interventi edilizi effettuati nel medesimo anno, a condizione che vi sia capienza nel plafond dell’anno corrente. Non si tiene conto, invece, delle eventuali spese sostenute nell’anno 2023 se collegate ad interventi edilizi effettuati nel 2022 che non sono continuati nel 2023. La detrazione va ripartita tra gli aventi diritto ed è fruita in 10 quote annuali di pari importo. A differenza di quanto avviene per le spese per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, la detrazione non utilizzata in tutto o in parte non si trasferisce né in caso di decesso del contribuente né in caso di cessione dell’immobile oggetto di intervento di recupero edilizio. Ciò anche nel caso in cui, con la cessione dell’immobile, vengano trasferite all’acquirente le restanti rate della detrazione delle spese di recupero del patrimonio edilizio. Tuttavia, il contribuente può continuare a fruire delle quote di detrazione non utilizzate anche se l’abitazione oggetto di ristrutturazione edilizia è ceduta prima che sia trascorso l’intero periodo per usufruire del beneficio.

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