Storie Web domenica, Giugno 23
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Il leader ucraino Zelensky ha aperto il summit per la pace in Ucraina che si sta tenendo in Svizzera alla presenza di 101 delegazioni dal mondo. Assente la Russia. “Diamo una chance alla diplomazia con Mosca”

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Volodymyr Zelensky ha dato il via al summit per la pace in Ucraina al Burgenstock di Lucerna, in Svizzera. Anche se al vertice non è presente la Russia, Zelensky si è detto disponibile a dare una chance alla diplomazia. Dall’hotel dove si trovano le 101 delegazioni internazionali per discutere dei punti che possano portare Mosca e Kiev alla pace, il leader ucraino ha chiesto al mondo di “contribuire a una soluzione”.

“America Latina, Medio Oriente e Asia, Africa, Europa, Pacifico, Australia, Nord America: tutti presenti per fare un primo passo verso una pace giusta che si basa sulla Carta delle Nazioni Unite e sui principi fondamentali del diritto internazionale”, ha sottolineato Zelensky.

“Non sono negoziabili  sovranità, indipendenza e integrità territoriale dell’Ucraina – ha asserito Zelensky tramite il capo del suo staff, Andriy Yermak -. Stiamo valutando la possibilità, una volta che si avrà un piano congiunto, di presentarlo ai rappresentanti della Russia e pensiamo possa accadere al secondo vertice per la pace”. I lavori sono appena iniziati e l’obiettivo è quello di integrare la formula di pace ucraina con altri spunti.

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Prima o poi infatti Mosca dovrà essere coinvolta e potrebbe accadere in Arabia Saudita, dove si ipotizza si possa tenere il nuovo summit. Per arrivare a questo punto, però, la Russia dovrebbe accettare parte dei principi fondamentali della Carta dell’Onu e pure l’integrità territoriale dell’Ucraina. Il tutto quindi per ora sembra restare in alto mare con il Cremlino rema contro.

Dall’Italia, Giorgia Meloni ha sottolineato che Putin non può chiedere all’Ucraina di cedere le parti occupate. “Non è efficace come proposta – ha asserito -. Mi sembra una mossa più propagandistica che reale”. Per la pace il programma del Vertice prevede incontri su tre temi fondamentali: il primo, quello della sicurezza nucleare, il secondo per quella alimentare e il terzo per la dimensione umanitaria compresa la liberazione di prigionieri di guerra.

“Putin dovrebbe passare dal linguaggio degli ultimatum a quello della maggioranza mondiale – ha affermato ancora Zelensky -. Il mondo vuole una pace giusta”.

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