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Notiziario

Il vertice dei ministri degli Esteri del G7 organizzato a Capri e presieduto dal vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani entra nel vivo: si discuterà delle possibili sanzioni nei confronti dell’Iran dopo l’attacco a Israele, ma anche della situazione di Gaza e del sostegno all’Ucraina.

A Capri si svolge il vertice del G7 che raccoglie i ministri degli Esteri di Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, oltre all’Unione europea. L’incontro è iniziato formalmente ieri, ma è soprattutto da oggi che le discussioni entreranno nel vivo. Sul tavolo ci sono tutti i temi più pressanti dell’agenda internazionale: da Iran e Israele (dove potrebbero arrivare sanzioni per Teheran) a Gaza, fino all’Ucraina e al Mar Rosso. “Il G7 a guida italiana ha il compito di lavorare per la pace, il governo è impegnato in uno sforzo a tutto tondo per raggiungere questo obiettivo e siamo certi che la riunione di Capri darà un importante contributo”, ha commentato il ministro Tajani, che presiede l’incontro.

Verso le sanzioni all’Iran per la fornitura di droni e missili

Le tensioni più forti oggi sono quelle tra Iran e Israele, con un conflitto che rischia di esplodere e diventare una vera e propria guerra. Dopo l’attacco iraniano avvenuto nella notte tra sabato e domenica, il timore è che Israele risponda a sua volta con un’iniziativa militare e l’escalation continui: “Israele ha diritto a difendersi e vediamo che tipo di reazione ci sarà. Vogliamo che prevalga sempre la prudenza”, ha affermato Tajani.

Una delle soluzioni del G7 per tentare riportare il tema sul piano diplomatico potrebbe essere quella di varare nuove sanzioni all’Iran, come indicato dagli Stati Uniti negli scorsi giorni.  Sempre il ministro italiano ha commentato: “Vedremo se si potrà trovare una soluzione, e che tipo di sanzioni. L’orientamento dell’Ue era quello di dare sanzioni a chi dava missili e droni che poi venivano lanciati contro l’Ucraina, contro Israele o i mercantili nel Mar Rosso”. È possibile, quindi, che nel documento finale che raccoglierà le posizioni delle potenze del G7 – e che sarà presentato domani in un’apposita conferenza stampa – ci sarà spazio anche per delle sanzioni a Teheran.

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Potrebbe trattarsi di sanzioni individuali, rivolte ai singoli che gestiscono la catena di fornitura di armamenti. L’idea è che questa catena sia la stessa per i droni lanciati contro Israele ma anche per i missili forniti agli Houthi nel Mar Rosso e alla Russia per l’invasione in Ucraina. Se dal G7 arrivasse questa indicazione, dovrebbero poi essere i singoli Paesi (e l’Unione europea) a mettere in campo concretamente le sanzioni.

Nonostante l’attenzione internazionale si sia spostata sull’Iran, il G7 dovrebbe poi continuare a lavorare anche sulla questione di Gaza. Tajani ha ribadito che l’Italia sarebbe disposta a inviare dei militari se l’Onu decidesse di intervenire con una missione di pace per la creazione di uno Stato palestinese: “Una missione sotto l’egida dell’Onu e a guida araba, per creare due Stati che si riconoscano tra loro. Non è facile ma ce la metteremo tutta”.

Ucraina, si discute sulla difesa aerea

L’incontro tratterà anche della situazione in Ucraina, con la difficoltà sempre maggiore di Kiev nel conflitto armato. Anche negli scorsi giorni il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha insistito sulla necessità del suo Paese di ricevere sistemi di difesa aerea. Al vertice del G7 sarà presente anche il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, insieme al segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Si dovrebbe parlare anche delle forniture previste, e dell’eventuale passaggio ad attrezzature contraeree. Negli scorsi giorni anche il vertice dei ministri degli Esteri dell’Unione europea si impegnato ad accelerare su questo fronte, anche se resta da vedere quali conseguenze concrete ci saranno.

Gli altri temi del G7, dall’Africa all’intelligenza artificiale

All’ordine del giorno ci sono poi anche temi meno ‘caldi’ su cui il G7 vuole comunque continuare a puntare. Si parlerà del rapporto con l’Africa, anche grazie alla presenza del ministro degli Esteri della Mauritania Mohamed Salem Ould Merzoug, che in questo momento detiene la presidenza dell’Unione africana. Come riportato sulla pagina ufficiale del G7, il tema più discusso dovrebbe essere il contrasto alle migrazioni irregolari, da ottenere con nuovi investimenti su lavoro, formazione e transizione energetica. Un altro punto all’ordine del giorno riguarda invece la regione Indo-Pacifica, che è considerata prioritaria per il commercio mondiale. Infine, ci sono temi trasversali come sicurezza alimentare, sicurezza energetica, la lotta ai cambiamenti climatici, la sicurezza cibernetica e intelligenza artificiale.

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