Google ha annunciato un nuovo modello aperto di intelligenza artificiale chiamato DolphinGemma, progettato per aiutare i ricercatori a comprendere meglio il modo in cui comunicano i delfini.
È il risultato di una collaborazione tra Google e il Wild Dolphin Project (WDP). Google ha sviluppato il modello, che è stato specificamente addestrato con l’ampio database di suoni del WDP sui delfini maculati atlantici.
Si tratta di un passo avanti per i ricercatori, che potranno utilizzare questo “strumento” per sintetizzare i propri dati, individuare schemi ricorrenti e persino prevedere cosa potrebbe “dire” un delfino.
Come funziona
Il modello trae ispirazione da Gemma, la famiglia di modelli open source leggeri di Google, sviluppati a partire dalla stessa ricerca e tecnologia che alimenta i modelli Gemini.
Addestrato estesamente sul database acustico del WDP, DolphinGemma elabora sequenze di suoni naturali di delfini per identificare modelli, strutture e, in ultima analisi, prevedere i suoni che con maggiore probabilità seguiranno in una sequenza. Questo processo è molto simile a come i grandi modelli linguistici per il linguaggio umano anticipano la parola o il token successivo in una frase.
Il WDP sta iniziando a utilizzare DolphinGemma in questa stagione sul campo, con potenziali benefici immediati.
Grazie all’identificazione di schemi sonori ricorrenti, cluster e sequenze affidabili, il modello può assistere i ricercatori nello svelare strutture nascoste e possibili significati all’interno della comunicazione naturale dei delfini. Un compito che finora richiedeva un incredibile sforzo umano. In prospettiva, questi schemi, arricchiti con suoni sintetici creati dai ricercatori per indicare oggetti con cui i delfini interagiscono volentieri, potrebbero gettare le basi per un vocabolario condiviso con i delfini ai fini di una comunicazione interattiva.
Disponibile tra pochi mesi
Google prevede di rendere disponibile DolphinGemma come modello open source nel corso di quest’estate. Pur essendo stato addestrato sui suoni delle stenelle maculate atlantiche – spiega l’azienda in una nota – potrà rivelarsi utile anche per i ricercatori che studiano altre specie di cetacei, come i tursiopi o gli stenelle dal lungo rostro. È possibile che per le vocalizzazioni di specie diverse si renda necessario un affinamento, e la natura aperta del modello ne agevola l’adattamento.
Mettendo a disposizione strumenti come DolphinGemma Google auspica di fornire ai ricercatori di tutto il mondo gli strumenti per analizzare i propri set di dati acustici, accelerare l’individuazione di schemi e approfondire collettivamente la comprensione di questi intelligenti mammiferi marini.