Storie Web lunedì, Marzo 10
Notiziario

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen è tornata a parlare del piano ReArm Europe, che ha avuto l’ok dei leader riuniti giovedì al Consiglio straordinario Ue. Oggi ha dichiarato che non esclusa la possibilità di creare debito comune europeo, per finanziare la difesa.

A Bruxelles giovedì i leader riuniti per il Consiglio straordinario su difesa e Ucraina, hanno approvato all’unanimità il piano ReArm Europe, con cui la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen vuole aumentare la spesa per la difesa dei 27 Paesi Ue per almeno 800 miliardi di euro. Di questi, 650 miliardi dovrebbero arrivare da una deroga di almeno quattro anni al nuovo Patto di stabilità, escludendo quindi le spese addizionali per la difesa dai calcoli per le procedure per deficit eccessivo, e 150 miliardi dovrebbero essere garantiti dall’emissione di bond della Commissione dall’Ue, per sostenere prestiti agli stati membri, con uno strumento che si chiamerà “Safe”.

Ursula von der Leyen, rispondendo a una domanda durante la conferenza stampa per i primi cento giorni del nuovo mandato, ha detto che la Commissione potrebbe anche essere disponibile ad esplorare l’ipotesi di sussidi invece di prestiti: “Nulla è escluso, fuori dal tavolo, per quanto riguarda la difesa”.

“Ora però la priorità è concretizzare le proposte del piano ReArm, che già è abbastanza, possiamo esplorare idee degli Stati membri in seguito”.

Perché Meloni ha detto no a Von der Leyen sui fondi di coesione per acquistare armi

La presidente della Commissione europea ha detto anche in conferenza stampa che non esclude la possibilità di creare un debito comune europeo per finanziare la difesa, come è stato fatto sotto la pandemia per finanziare i Pnrr con bond europei. “Tre giorni dopo che abbiamo proposto il pacchetto al Consiglio europeo, il mio compito ora è, nelle prossime due settimane, di presentare una proposta legislativa concreta. Nulla è fuori dal tavolo. Sono aperta a tutto ciò che è necessario. Capitemi bene, ma iniziare un dibattito tre giorni dopo che abbiamo fatto una proposta che è stata sostenuta all’unanimità con molte risposte positive da ogni dove per fare nuove riflessioni penso che sia troppo presto. Ma come ho detto, niente è escluso. Sono disposta a esplorare qualsiasi cosa gli Stati membri hanno chiesto”, ha dichiarato la presidente dell’esecutivo Ue. Per ora quindi la presidente non si sbilancia, ma non chiude nemmeno alla possibilità.

C’è sostegno al progetto di riarmo dell’Europa, ha detto in conferenza stampa, “dobbiamo essere coraggiosi e determinati”. “Il progetto è una scelta storica che può essere la fondazione di una unione per la difesa, che farà emergere il potenziale innovativo perché gli sforzi per la difesa possono dare una spinta a un mercato unico più competitivo”.

“Il nome ReArm Europe? È quello che sta avvenendo”

La presidente del Consiglio Meloni aveva anche criticato il nome del piano di riarmo, ReArm Europe appunto, ma la presidente della Commissione oggi ha difeso proprio la scelta di quel nome, perché “descrive quello che sta avvenendo. Dopo la fine della guerra fredda la spesa è scesa, ci sono stati i dividendi della pace, ma poi si è andati ad un livello di investimenti insufficiente”, ha detto.

A proposito invece di un prossimo in contro con il presidente degli Stati Uniti Trump, ha ricordato che un incontro con lui è già avvenuto alla fine del suo primo mandato. Dopo la sua rielezione, “abbiamo avuto una telefonata, abbiamo parlato nella videoconferenza del G7 e ci incontreremo quando sarà arrivato il momento. Questo è lo stato delle cose”.

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