Secondo quanto riporta l’agenzia LaPresse, è terminato pochi minuti prima delle 20:00 il vertice di governo a Palazzo Chigi in vista della missione negli Stati Uniti della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che giovedì 17 aprile a Washington incontrerà il presidente Donald Trump. La riunione, a quanto si è appreso, è stata convocata da Meloni; hanno partecipato i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il ministro della Difesa Guido Crosetto e quello degli Affari europei Tommaso Foti.
Meloni: momento difficile,vediamo come va nelle prossime ore
«È un momento difficile, vediamo come va nelle prossime ore», ha detto Meloni nel suo intervento alla cerimonia dei Premi Leonardo, a Villa Madama. E riferendosi alla missione a Washington ha aggiunto con una punta d’ironia: «Non sento alcuna pressione come potete immaginare per i miei prossimi due giorni…»
Fazzolari: «Viaggio Meloni negli Usa ricco di insidie»
«Il viaggio (di Giorgia Meloni negli Stati uniti, ndr) non è facile sicuramente ed è ricco di insidie. Ma riportiamo a quello che è: un incontro bilaterale tra Italia e Usa ed è giusto e doveroso che questo avvenga». Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, alla presentazione del libro di Alessandro Sallusti, “L’eresia liberale”, a Roma. Incalzato sull’espressione “ricco di insidie”, Fazzolari ha chiarito: «Sì, ricco di insidie, perché le dichiarazioni americane fanno pensare alla volontà di una politica fortemente protezionistica (da parte degli Usa, ndr), cosa che danneggerebbe fortemente l’Italia. Non so quanto possa essere vantaggiosa per gli Usa ma per l’Italia e l’Europa una politica protezionistica Usa può essere un grande pericolo».
«Meloni più facilitata a parlare con Trump chiaramente»
Sui dazi, ha aggiunto Fazzolari, «è chiaro che Giorgia Meloni non ha il mandato della Commissione europea, ma sappiamo che i rapporti personali sono fondamentali anche per le grandi scelte. Su questo, Berlusconi ci ha insegnato molto e credo che ci sia un grande interesse da tutta l’Unione europea perché Giorgia Meloni può avere maggiore facilità rispetto ad altri a parlare in modo chiaro e sincero, a parlare con il presidente Trump per trovare un accordo che sia conveniente per entrambi».