I dazi doganali del 25% su acciaio e alluminio, voluti da Donald Trump, sono entrati in vigore segnando una nuova fase nella guerra commerciale tra gli Stati Uniti e i suoi principali partner commerciali. Il presidente americano aveva già tassato le importazioni di acciaio e alluminio durante il suo primo mandato (2017-2021), ma questa nuova tassa intende essere «senza eccezioni e senza esenzioni», ha assicurato Trump durante l’annuncio all’inizio di febbraio. Il presidente Usa ha promesso che queste tariffe contribuiranno a creare posti di lavoro nelle fabbriche statunitensi, in un momento in cui le sue minacce altalenanti di dazi stanno scuotendo il mercato azionario e sollevando timori di un rallentamento economico.
La Commissione europea ha annunciato che applicherà dazi doganali «forti ma proporzionati» su una serie di prodotti americani a partire dal primo aprile, in risposta alle tasse statunitensi del 25% su acciaio e alluminio. L’Unione europea «si rammarica profondamente» delle misure decise dal presidente Donald Trump, ha affermato in una nota la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. In Europa si registra anche la dichiarazione del ministro francese dell’Industria, Marc Ferracci: «Penso che la prima risposta» ai dazi statunitensi «sia innanzitutto sangue freddo, unità, ma anche una certa fermezza. E credo che la Commissione sia pronta». «Dobbiamo prima di tutto reagire e stabilire una posizione di forza e poi, ovviamente, avviare una trattativa per cercare di trovare vie d’uscita», ha aggiunto. «La posizione della Francia non è quella di fare concessioni preliminari, ma di reagire con fermezza prima di avviare negoziati», ha concluso.
I dazi di Washington su acciaio e alluminio sono «totalmente ingiustificati», ha affermato anche il primo ministro australiano Anthony Albanese, dopo che non è riuscito a ottenere un’esenzione all’ultimo minuto. «Questo non è un atto amichevole», ha detto Albanese dopo che la Casa Bianca ha infranto le speranze che l’Australia sarebbe stata esclusa dalle imposte generali del 25 per cento su acciaio e alluminio. «Ciò è contrario allo spirito di duratura amicizia tra le nostre due nazioni e fondamentalmente in contrasto con i benefici che la nostra partnership economica ha prodotto in oltre 70 anni», ha aggiunto Albanese.
Anche la Cina assicura l’impegno ad adottare «tutte le misure necessarie» per proteggere i propri interessi in risposta ai dazi statunitensi sull’acciaio e sull’alluminio entrati in vigore oggi. «Le azioni degli Stati Uniti violano gravemente le regole» dell’Organizzazione mondiale del commercio e «danneggiano gravemente il sistema commerciale multilaterale», ha affermato Mao Ning, portavoce del Ministero degli Affari Esteri cinese, aggiungendo che Pechino prenderà «tutte le misure necessarie per proteggere i suoi legittimi diritti e interessi».
I dazi sull’acciaio e l’alluminio resteranno al 25% anche per il Canada, dopo gli annunci e le minacce di un innalzamento al 50%, poi ritrattato all’ultimo minuto dall’amministrazione Usa dopo che il premier dello stato canadese dell’Ontario ha annunciato una sospensione delle tariffe del 25% sull’elettricità fornita a tre stati Usa.