La Cina punta a rafforzare il sostegno all’economia e a opporsi alle «intimidazioni unilaterali» nel commercio globale, scosso dai dazi di Donald Trump. È l’indicazione emersa dalla riunione del Politburo tenuta sotto la guida del presidente Xi Jinping, convocata “per analizzare e studiare l’attuale situazione economica e le attività economiche”. Il massimo organo decisionale del Partito comunista cinese ha deciso che la Cina dovrebbe «sviluppare vigorosamente il consumo di servizi e rafforzare il ruolo dei consumi nello stimolo della crescita economica», ha riferito l’agenzia di stampa statale Xinhua.
Il governo cinese sta valutando la possibilità di sospendere la sua tariffa del 125% su alcune importazioni statunitensi, secondo quanto dichiarato a Bloomberg da alcune fonti, mentre i costi economici della guerra commerciale pesano su alcuni settori. Secondo le indiscrezioni, le autorità stanno valutando la possibilità di rimuovere tariffe aggiuntive per le apparecchiature mediche e per alcuni prodotti chimici industriali come l’etano, nonché per il noleggio di aerei. Un portavoce del ministero degli Esteri cinese ha però dichiarato a Reuters di non essere a conoscenza della questione. Il portavoce Guo Jiakun ha ribadito, nel corso di un regolare briefing con la stampa, che la Cina e gli Stati Uniti non hanno in corso consultazioni o negoziati sulle tariffe doganali.
La crescita del Pil cinese nel secondo trimestre potrebbe rallentare rapidamente a causa dei dazi proibitivi statunitensi, affermano gli economisti di Morgan Stanley in una nota. I cosiddetti dazi reciproci statunitensi del 125% sulla Cina peseranno probabilmente sul commercio in modo significativo, aggiungono. Le prenotazioni di container tra Cina e Stati Uniti sono calate del 64% rispetto a due settimane fa.
Inoltre, le preoccupazioni per l’occupazione e i salari stanno aumentando tra le famiglie cinesi, danneggiando il sentimento dei consumatori e raffreddando l’appetito del mercato immobiliare, secondo Morgan Stanley. Nel prossimo mese o due potrebbe verificarsi un’attenuazione delle tariffe, ma una risoluzione duratura rimane difficile, aggiungono. Morgan Stanley mantiene la sua visione di una crescita del Pil reale cinese inferiore al 4,5% nel secondo trimestre.