Storie Web venerdì, Giugno 20
Notiziario

Rilanciare la produttività attraverso l’innovazione, creando risorse da mettere a disposizione anche dei salari. Azione da realizzare mettendo a terra tutto il potenziale dell’Intelligenza Artificiale sviluppando anche le competenze necessarie per le professioni del presente e del futuro. Sono le linee guida programmatiche di Alvise Biffi, nuovo presidente di Assolombarda, entrato formalmente in carica al vertice della maggiore territoriale di Confindustria per il quadriennio 2025-2029 dopo l’elezione all’unanimità avvenuta nell’assemblea privata al termine del mandato di Alessandro Spada.

«Il nostro obiettivo deve essere quello di aumentare la produttività – spiega Biffi – e per farlo dobbiamo ripensare l’impresa». Azione a tutto campo che deve poggiare in particolare sull’innovazione, terreno congeniale a Biffi, imprenditore impegnato nei temi della trasformazione digitale e della cybersecurity, fondatore e ad di Secure Network.

«Occorre mettere a terra il potenziale innovativo – aggiunge- integrando l’intelligenza artificiale nei processi industriali: è il centro del mio programma. Chi lo ha fatto, ha generato un tasso di crescita della produttività 2,4 volte superiore ai propri pari, costi in calo del 13% e un rapporto costi-ricavi migliorato». Innovazione da rilanciare senza indugio alla luce dei confronti internazionali, che vedono ancora un utilizzo limitato dell’AI(8 aziende su 100) e investimenti in ricerca che in regione valgono meno dell’1,2% del Pil, un terzo della Baviera, poco più di un quarto del Baden Württemberg. «Il nostro territorio -spiega Biffi – ha tutte le potenzialità per ospitare un grande centro di sperimentazione europeo di AI. Sede naturale guardando ad un’area che produce il 20% dei brevetti e dove sono insediate 9 università, centri di ricerca di assoluto valore, quasi un quarto delle start up del Paese».

Innovazione che diventa la via maestra anche per affrontare il nodo dei bassi salari, «tema critico per le nostre imprese – spiega Biffi – con gli elementi di produttività e competitività che devono far stare in piedi le aziende sui mercati internazionali, e l’intelligenza artificiale qui può farci fare un salto». Rilancio della produttività e miglioramenti attesi in ambito dei costi dell’energia che possono così «liberare risorse all’interno delle aziende per alzare i salari, tema dell’aumento che è assolutamente in cima alle nostre priorità». Un ruolo importante dovrebbe essere inoltre svolto dallo Stato, riducendo la pressione fiscale sulle erogazioni delle imprese ai dipendenti e permettendo così di rilanciare in modo importante il welfare aziendale, aumentando così il potere d’acquisto delle famiglie. Competitività che deve comunque restare centrale, permettendo alle aziende di restare sul mercato, tenendo conto che «un salario basso è comunque preferibile a nessun salario».

Se la direttrice innovativa proposta è chiara, non si tratta però di un percorso automatico e tra i problemi da affrontare vi è anzitutto quello del “carburante”, cioè delle competenze.

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