Storie Web giovedì, Giugno 19
Notiziario

Dai Parioli alle zone di Piazza Barberini, Piazza Colonna, Via del Corso (dove sono stati aperti in questi mesi tanti nuovi hotel di lusso ma anche lo spazio culturale della Fondazione Valentino), al Quartiere Trieste, e poi scendendo giù, cap per cap fino a Tor Vergata, dove campeggia il cantiere delle Vele di Calatrava, fino a Ostia Antica. Mettere in ordine i quartieri romani per reddito è un viaggio inatteso se si considerano i due estremi ed è Barbara Donato, Director Loan Origination Aareal Bank Italy, cresciuta ad Ostia Antica (cap 00119 e reddito medio 17.317 euro) con la sua famiglia di origine e ora trasferita ai Parioli (cap 00197, reddito medio 77.532 euro) a descrivere i due contesti: «Ostia Antica non è un luogo caratterizzato dal disagio sociale, si vive con essenzialità. Le persone si conoscono tra loro, ci sono famiglie numerose che vivono con un tenore più sobrio di quello che in modo palpabile si vede camminando nelle vie dei Parioli». Dati agenzia delle Entrate, a Ostia Antica oggi si compra casa per importi dell’ordine dei 1.500-2.200 euro/mq, per ville e villini si arriva a 2.700 euro/mq. «Non ci sono negozi di abbigliamento, non c’è una merceria. Per qualsiasi cosa si va a Ostia o a Roma. L’elemento di valore è la fermata del treno». A farle eco è il geometra Pietro Labbadia, che vive e lavora nel borgo: «Ostia Antica è un’isola felice, anzi è molto ricercata soprattutto per le aree residenziali. Non ci sono sacche di degrado – ripete – ci sono case popolari degli anni ’50. Ci sono una stazione sanitaria, l’area archeologica, asili nido e più di una scuola. Lavori? Molti sono impiegati nel pubblico e c’è una quota di imprenditori e liberi professionisti soprattutto nel settore edile». Se Ostia Antica sorprende per essere l’ultima della lista, la prima posizione dei Parioli è riconosciuta e condivisa. «La sua localizzazione collinare e panoramica – racconta l’architetto Fabrizio Capolei che vive questa zona con il suo studio 3c+t Capolei Cavalli – l’ha reso attraente per le famiglie borghesi, con ville e palazzi in stile liberty e neoclassico, strade alberate e ampi spazi verdi, un simbolo di prestigio e benessere». Capolei descrive il quartiere popolato da professionisti affermati, da famiglie borghesi «con una vita sociale attiva», dove le «scuole di alto livello sono state frequentate da studenti provenienti da famiglie benestanti». Il noto Piper Club si era inserito nel quartiere Parioli degli anni ’60 come un elemento di rottura e innovazione. E oggi? «Le strade sono animate da giovani professionisti, famiglie internazionali e residenti di varie estrazioni socio-economiche». Cultura ma anche intrattenimento con ristoranti, caffè, boutique. Si aggiungano «il Parco di villa Ada e il Giardino di Villa Balestra che permettono ai residenti di godere di momenti di relax e svago all’aria aperta. Non manca una nota critica legata alle preoccupazioni riguardo alla gentrificazione e al rischio di allontanare i residenti storici».

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