
E ci sono poi le mete europee, come Strasburgo, Colmar, Monaco e Cracovia, «a conferma di un turismo natalizio sempre più orientato a esperienze tematiche ad alto impatto, sostenute dalla semplicità degli spostamenti»
Cresce l’interesse per i presepi
L’interesse per i presepi (anche quelli “viventi”) registra nel 2025 una crescita superiore al 18%. Napoli resta un riferimento centrale, con lo studio che mostra una concentrazione dell’interesse su San Gregorio Armeno.
E si affermano anche borghi e città come Matera, Manarola, Jesolo, Tricase, Custonaci, Caltagirone e Ossana. La lettura dei dati indica uno spostamento dell’interesse dal singolo presepe al territorio nel suo complesso, spesso in contesti insoliti – dal mare alle aree interne – rafforzando il ruolo dei presepi come motore di turismo natalizio distribuito e di breve durata.
La mobilità slow
Cresce anche il trend relativo ai treni di Natale, uno dei più dinamici degli ultimi anni, con una crescita nel 2025 di circa il 7% (era stata del 26% nel 2024). Il fenomeno è fortemente concentrato sulla Transiberiana d’Abruzzo, che da sola intercetta circa il 70% delle ricerche del cluster, affermandosi come esperienza simbolo del turismo natalizio su rotaia.
La lettura dei dati, spiega lo studio, mostra un’evoluzione chiara: «Diminuiscono le ricerche generiche e crescono quelle legate a tappe, percorsi, orari e biglietti, segnale di una domanda sempre più orientata alla pianificazione concreta del viaggio. Località come Sulmona e Roccaraso rafforzano così il loro ruolo di hub turistici stagionali, mentre il successo della Transiberiana conferma come le esperienze di mobilità lenta e panoramica possano diventare una motivazione di viaggio autonoma, capace di attrarre flussi nazionali verso aree interne e meno battute nel periodo natalizio».











