Criptovalute sotto esame. Il Governo scalda i motori in vista del 30 giugno 2025, la data entro la quale i prestatori di servizi per le cripto-attività devono presentare istanza per essere autorizzati a operare in Italia secondo le regole armonizzate europee.
Il super incontro a Palazzo Chigi
A Palazzo Chigi si è tenuto un incontro ai massimi livelli presieduto dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, a cui hanno preso parte i ministri dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, dell’Interno, Matteo Piantedosi, il Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, il comandante generale della Guardia di Finanza, Andrea De Gennaro, il capo della Polizia Vittorio Pisani, il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Salvatore Luongo, il direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, Bruno Frattasi, e i vertici dell’intelligence: il numero uno del Dis, Vittorio Rizzi, assieme al direttore dell’Aisi, Bruno Frattasi, e dell’Aise, Giovanni Caravelli.
La scadenza di giugno
La deadline di giugno è stata prevista dal decreto legislativo 129/2024, che sulla scia del regolamento europeo 2023/1114 relativo ai mercati delle cripto-attività, ha introdotto un nuovo quadro normativo sulle criptovalute e stabilito un periodo transitorio di 12 mesi, fino al 30 dicembre 2025, per i prestatori di servizi regolarmente iscritti in Italia alla data del 27 dicembre 2024. Un periodo vincolato alla condizione che gli operatori entro il 30 giugno prossimo presentino istanza per operare in conformità al Regolamento Ue 2023/1113 (il cosiddetto Tfr Recast) relativo ai dati informativi che accompagnano i trasferimenti di fondi e determinate cripto-attività.
Gli obblighi su lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo
Si tratta di un set di regole che completa il MiCar estendendo ai prestatori di servizi in cripto-attività tutti gli obblighi in materia di lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, compresa la garanzia di adeguatezza dei relativi assetti organizzativi e di controllo.
Le mosse di Trump
Il tema è caldo e l’analisi del Governo ha spaziato dagli ambiti applicativi del decreto all’esame di vantaggi e svantaggi del bitcoin e delle altre monete digitali. L’incontro arriva a pochi giorni dall’ordine esecutivo di Donald Trump per creare la «Strategic Bitcoin Reserve», una riserva nazionale di bitcoin simile a quella di Paesi in oro o petrolio. L’obiettivo dichiarato del presidente Usa è quello di rendere gli Stati Uniti «la capitale cripto del mondo». Ma – assicurano da Palazzo Chigi – la riunione era già in agenda da tempo.