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Notiziario

L’European Sky Shield Initiative (Essi) è un progetto per costruire un sistema di difesa aerea europeo integrato. È stato lanciata dalla Germania nell’agosto 2022 dopo l’invasione della Russia in Ucraina. Si fonda sulla necessità di rafforzare la difesa aerea in Europa e di riunire al meglio gli sforzi. L’attacco dell’Iran contro Israele ha riportato in primo piano il dibattito sull’opportunità di uno scudo aereo europeo.

L’Essi mira a coordinare meglio, ed eventualmente a riunire, i progetti di acquisto per la difesa aerea in Europa al fine di sfruttare le economie di scala quando si acquistano sistemi e migliorare l’interoperabilità tra i Paesi partner. In tal modo si rendono anche possibili cooperazioni nell’istruzione, nella manutenzione dei sistemi e nella logistica. Allo stato attuale hanno aderito 21 Stati. Tra questi c’è il Regno Unito. I principali programmi riguardano l’acquisto di sistemi missilistici Patriot GEM-T e IRIS-T SLM.

Berlino: progetto per scudo aereo europeo resta aperto a Italia e Francia

Nelle ultime ore un portavoce del ministero della Difesa tedesco ha ricordato che «l’Essi è un’iniziativa di cooperazione per l’acquisto e l’uso di sistemi di difesa aerea alla quale hanno già aderito molti Paesi, tra cui Austria e Svizzera. Naturalmente – ha aggiunto -, anche i nostri partner francesi e italiani sono liberi di aderire a questa iniziativa».

Sotto la lente il mancato impiego del sistema missilistico franco-italiano Samp/T

Infatti all’Essi non hanno per ora aderito né l’Italia né la Francia. In particolare Parigi ha lamentato il mancato impiego nell’Essi del sistema missilistico franco-italiano Samp/T e, in generale, il ricorso dell’iniziativa a sistemi non di produzione europea. Da Berlino non escludono però che possano esserci scenari diversi in futuro. «Siamo in dialogo continuo con i nostri partner e amici sull’Essi, che rimane aperto alla partecipazione di altri Stati», ha ribadito il portavoce del ministero della Difesa tedesco, sottolinenando che la decisione sui sistemi ha riguardato «quelli che avevamo già in uso e che abbiamo ritenuto funzionassero correttamente, come i Patriot, che vengono utilizzati fin dagli anni ’80 e che rappresentano anche una soluzione vantaggiosa dal punto di vista economico».

Il sistema a lungo raggio Arrow

La Germania, nel frattempo, ha acquistato il sistema a lungo raggio Arrow, di produzione israeliana. «Nel luglio 2023, il Bundestag tedesco ha approvato i primi fondi di bilancio per l’acquisto del sistema Arrow. A novembre siamo riusciti a firmare il contratto di approvvigionamento con il ministero della Difesa israeliano. Si tratta di un sistema già testato con successo da Israele», ha spiegato ancora il portavoce, confermando che, nonostante l’attuale situazione geopolitica, «la capacità iniziale del sistema d’arma Arrow sarà raggiunta entro il 2025, non è possibile una disponibilità operativa anticipata a causa dei tempi di consegna dell’industria».

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