Scrollando i contenuti video su TikTok potreste esservi imbattuti in uno squalo con scarpe Nike blu che canta «tralalero tralalà» o in un aereo da guerra con testa di coccodrillo intento a bombardare scenari surreali? Siete finiti in uno dei trend più bizzarri del momento: l’Italian Brain Rot. Contenuti video generati con l’aiuto dell’intelligenza artificiale generativa, in cui personaggi assurdi – come “Bombardiro Crocodilo” o “Ballerina Cappuccina” – si muovono su sfondi psichedelici mentre una voce sintetica recita frasi prive di senso. Video nonsense che mescolano ironia, surreale e, talvolta, provocazioni politicamente scorrette, spesso superando il limite del cattivo gusto.
Uno dei primi video ad aver definito l’immaginario di questo trend che riscrive l’estetica del meme contemporaneo, è stato “Tralalero Tralalà”, in cui uno squalo antropomorfo, con sneaker blu ai piedi, recita versi accompagnati da un audio generato dall’intelligenza artificiale. Un video, caricato inizialmente su TikTok, che ha dato il via a una valanga di imitazioni e rielaborazioni, fino a raggiungere numeri da record: oltre 3 miliardi di visualizzazioni globali.
Il termine brain rot, letteralmente “marciume cerebrale”, è stato nominato parola dell’anno 2024 dall’Oxford Dictionary. Nella definizione dei linguisti di Oxford, brain rot è «il presunto deterioramento dello stato mentale o intellettuale di una persona, in particolare come risultato di un consumo eccessivo di materiale considerato superficiale o poco stimolante». Uno slang con una lunga storia: già negli anni ’90 si usava per criticare la TV spazzatura, i videogiochi o i fumetti ritenuti “diseducativi”. Poi sono arrivati i social e i video brevi su piattaforme come TikTok, dove l’algoritmo incoraggia uno scroll continuo e senza fine. La domanda è: cosa succede quando anche YouTube e altre piattaforme video iniziano a incentivare la fruizione di questi contenuti? Semplice: molti ne subiscono l’effetto (soprattutto i più giovani), e qualcun altro ci guadagna. Diversi creator vendono video-lezioni, guide, tutorial e corsi su come generare contenuti virali con l’Ai. Istruzioni per costruire un proprio universo “brainrot” e sfondare su TikTok. E su Discord esistono community private dove gli utenti si scambiano prompt per creare brainrot e tecniche per generare contenuti “estremi” aggirando le linee guida dei software. Secondo molti osservatori, non passerà molto prima che i brand inizino a sfruttare questi contenuti a fini commerciali. Insomma, i brainrot – volenti o nolenti – sono diventati un modello di business, oltre che un’estetica.