Storie Web domenica, Dicembre 15
Notiziario

SEUL – A un giorno dall’impeachment del preside sudcoreano Yoon Suk Yeol, il suo sostituto ad interim, Han Duck-soo, ha trascorso la domenica cercando di rassicurare gli alleati del Paese asiatico e calmare, assieme ai vertici della banca centrale, i mercati finanziari.

Sforzi solo in parte vanificati dal rifiuto del presidente sospeso Yoon di comparire davanti ai procuratori che lo vogliono interrogare. I magistrati hanno fatto sapere che torneranno a chiedere un incontro già lunedì.

La ricucitura con l’alleato americano

Dopo aver parlato telefonicamente con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, Han ha dichiarato in un comunicato che «la Corea del Sud continuerà a portare avanti le sue politiche estera e di sicurezza senza interruzioni e si impegnerà per garantire che l’alleanza con Stati Uniti sia mantenuta e sviluppata saldamente». Biden ha definito «a prova di bomba» l’alleanza tra Stati Uniti e Corea del Sud, descrivendola come «un cardine della pace e della prosperità nella regione dell’indo-pacifico».

Una presa di contatto del nuovo leader con la Casa Bianca era considerata indispensabile dopo che la proclamazione della legge marziale da parte di Yoon, il 3 dicembre, aveva colto completamente di sorpresa gli americani. Gli Stati Uniti sono stretti alleati di Seul fin dai tempi della guerra del 1950 e ancora oggi hanno circa 28.500 soldati nel Paese.

La mano tesa dell’opposizione

In un ulteriore tentativo di stabilizzare la leadership del Paese, il principale partito di opposizione ha annunciato che non cercherà di mettere sotto impeachment Han che al momento della dichiarazione della legge marziale ricopriva il ruolo di premier.

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