Dal nostro corrispondente
NEW DELHI – La crisi costituzionale che da settimane paralizza la vita politica della Corea del Sud si è arricchita di un nuovo capitolo giovedì quando il principale partito di opposizione ha formalizzato una richiesta di impeachment per il presidente ad interim e primo ministro Han Duck-soo.
Il voto, in calendario venerdì, fa seguito a quello che meno di due settimane fa ha decretato la messa in stato d’accusa del presidente Yoon Suk Yeol. Se anche Han fosse mandato davanti ai giudici, la guida del governo passerebbe al ministro delle Finanze e la credibilità di Seul presso investitori e partner internazionali subirebbe un nuovo, durissimo, colpo.
Il nodo dei nuovi giudici costituzionali
Il principale partito di opposizione, il Democratic Party of Korea (Dpk) accusa Han di stare tergiversando nella nomina di tre nuovi giudici della Corte Costituzionale, l’organismo che dovrà stabilire l’eventuale colpevolezza di Yoon, che lo scorso 3 dicembre è stato il protagonista di un maldestro tentativo di auto-colpo di Stato.
Il Parlamento ha già indicato i tre nomi, due su proposta dell’opposizione e uno suggerito dal partito del Presidente, che è privo di una maggioranza parlamentare, ma Han sostiene che sui nomi ci debba essere un accordo bipartisan.