Storie Web martedì, Giugno 17
Notiziario

L’aumento dell’obesità tra gli studenti italiani non è colpa delle macchinette automatiche che distribuiscono snack dolci e salati. Replica così Confida, l’Associazione italiana distribuzione automatica, al Manifesto di Udine per l’educazione alimentare nelle scuole lanciato sabato 14 giugno dalla Coldiretti, con il quale gli agricoltori chiedevano lo stop per legge alle macchinette di merendine negli istituti scolastici.

In particolare Confida rileva che «solo il 5% dei 460.915.247 snack dolci e salati venduti in un anno sono consumati in scuole e università». Inoltre «nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie i distributori automatici non sono presenti o sono destinati al solo personale docente – spiega il presidente di Confida, Massimo Trapletti – le vending machine sono infatti presenti solamente all’interno delle scuole secondarie di I e II grado e nelle università che, secondo il ministero dell’Istruzione, sono frequentate rispettivamente da 1,5, 2,6 e 1,9 milioni di studenti. Confrontando i dati, si evince quindi che il consumo medio annuo è di soli sei snack pro capite al mese: pertanto, le vending machine non possono certo essere ritenute responsabili della cattiva alimentazione o dell’obesità dei nostri ragazzi. Le cause vanno ricercate altrove».

I distributori automatici, aggiunge ancora Confida, rispettano poi i Criteri ambientali minimi dei servizi di ristoro emanati dal ministero dell’Ambiente ed entrati in vigore il 1° aprile 2024, i quali prevedono la somministrazione di prodotti specifici come, ad esempio, quelli a basso contenuto di grassi, zuccheri e sale, prodotti biologici e a km zero, bevande ad alto contenuto di frutta, prodotti equosolidali e che rispettano i criteri della filiera sostenibile.

Il settore della distribuzione automatica è una filiera che comprende 3mila imprese che danno lavoro a 33mila persone, per un totale di 808mila vending machine sparse su tutto il territorio nazionale. «Serve certamente investire di più nell’educazione alimentare nelle scuole di ogni ordine e grado, e promuovere lo sport e una vita sana – conclude Trapletti – così come occorre fermare, così come chiede Coldiretti nel suo manifesto, le gare pubbliche al massimo ribasso che continuano ad essere lo standard non solo nelle scuole ma in tutta la Pubblica amministrazione».

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