Dal 7 maggio alle 16.30, momento di ingresso dei cardinali nella Cappella Sistina, inizia il regime di clausura, senza telefonini o altri contatti con l’esterno. Non solo per i 133 cardinali elettori, ma anche per tutto il personale, compresi gli addetti alla mensa. Sono le suore Figlie della Carità di San Vincenzo De’ Paoli, che gestiscono la Domus Santa Marta, sovraintendono anche alla preparazione dei pasti. I menu serviti ai cardinali sono gli stessi abitualmente preparati a Santa Marta quando funziona come un normale albergo.
Pasti leggeri e poco elaborati
Si parte la mattina da una colazione leggera, con tè o caffè, pane e marmellata. Pasti leggeri e poco elaborati per il pranzo. Primi piatti a base di riso e pasta condita con sughi semplici. Secondi con carni bianche, pesce al forno. Come contorno verdure grigliate e insalata. Si chiude con frutta di stagione.
Si tiene conto di intolleranze e problemi di salute
A tavola ci saranno acqua e vino, mentre non sarebbero previsti superalcolici. La sera la cena è ancor più leggera. Il menu servito tiene conto anche delle intolleranze alimentari e dei regimi legati a problemi di salute, come il diabete.
A Santa Marta jammer e pellicole anti droni
Per assicurare un totale ed effettivo isolamento dei cardinali elettori dal resto del mondo sono stati installati disturbatori di frequenze per impedire ai telefoni cellulari di ricevere o trasmettere: i cosiddetti jammer. Inoltre, sono state montate speciali pellicole anti droni e anti laser spia alle finestre. Le bonifiche ambientali contro eventuali microspie sono state accompagnate alle consuete verifiche. Considerato che si tratta di una struttura grande, onde evitare intrusioni, a Santa Marta sono stati installate anche tramezzi e porte provvisorie per evitare eventuali ’buchi’ dai quali intrufolarsi.