Giovanni Toti torna al centro di un nuovo scandalo: è stato infatti accusato insieme a Giacomo Giampedrone di truffa ai danni dello Stato per aver stipulato “contratti fantasma” con Davide Marselli, in cambio di accessi gratuiti ai servizi di uno stabilimento balneare a La Spezia.
Si torna a parlare di Giovanni Toti, l’ex presidente della Regione Liguria, che ora è al centro di una nuova indagine. Insieme a Giacomo Giampedrone, attuale assessore regionale alla Protezione civile, Toti è infatti accusato di truffa ai danni dello Stato per aver stipulato “contratti fantasma” in cambio di accessi gratuiti a uno stabilimento balneare di un amico, Davide Marselli, gestore del lido San Marco di Ameglia, in provincia di La Spezia. Marselli avrebbe ricevuto fondi pubblici per dieci anni senza mai svolgere effettivamente alcun compito per la Regione, nonostante fosse stato assunto come “addetto alla segreteria politica” di Giampedrone.
Il nuovo fascicolo è stato aperto a La Spezia in concomitanza con l’inchiesta che un anno fa aveva portato ai domiciliari l’allora presidente della Regione per corruzione.
Le accuse e le intercettazioni
Secondo la Procura di Genova, che ha preso in carico l’inchiesta, i due politici avrebbero approfittato di questo sistema per usufruire gratuitamente dei servizi dello stabilimento balneare. Le accuse si basano su intercettazioni e sulle dichiarazioni di dirigenti e funzionari regionali: Giampedrone è accusato anche di falso, poiché avrebbe attribuito premi di produzione indebiti al collaboratore Marselli, cioè somme di denaro che non erano dovute, come bonus o incentivi, sebbene il collaboratore non avesse appunto mai lavorato in Regione.
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Per l’accusa, il gestore del lido avrebbe guadagnato oltre 80 mila euro lordi. Secondo la guardia di finanza, sarebbe una cifra che compensa quanto Giampedrone e Toti hanno “risparmiato” per frequentare lo stabilimento e il ristorante.
“In riferimento alle indiscrezioni sull’inchiesta”, ha dichiarato l’avvocato di Toti, Stefano Savi, “il mio assistito è letteralmente trasecolato. Ogni presenza di Toti e della sua famiglia allo stabilimento balneare, per altro usato da moltissimo tempo, e negli ultimi anni in modo sempre più sporadico, è stata regolarmente pagata dallo stesso Toti o da un suo familiare. Appare singolare che i pagamenti, per lo più fatti con strumenti tracciabili, non siano stati riscontranti vista la mole di indagini che lo hanno coinvolto. Per quanto riguarda l’attività di supporto politico”, ha aggiunto Toti, “per cui Marselli era retribuito ritengo sia stata svolta con scrupolo oltre che passione ed era nota a tutti. Per altro, la posizione di staff politico ricoperta da Marselli con un contratto ritenuto regolare dalla Regione, lo accomuna alla situazione di altre decine di persone con un simile contratto. Non è chiara quale sia la peculiarità di questo rapporto, se non quella di essere alle dipendenze di Giampedrone e amico di Toti”.
Il passato di Toti: la condanna e i lavori socialmente utili
Giovanni Toti è stato coinvolto in un vero e proprio scandalo giudiziario l’anno scorso, quando è stato arrestato nell’ambito di una maxi inchiesta che lo ha visto accusato di corruzione e finanziamento illecito ai partiti. Al centro dell’indagine il rapporto con l’imprenditore Aldo Spinelli e i presunti finanziamenti che avrebbe elargito al Comitato elettorale di Toti in cambio dell’agevolazione di alcune pratiche. Tra queste la concessione della spiaggia di Punta dell’Olmo e il rinnovo del Terminal Rinfuse in cui sarebbe coinvolto anche l’ad di Iren Paolo Emilio Signorini. Dopo l’arresto e un periodo ai domiciliari, l’ex governatore della Liguria ha poi scelto di patteggiare la sua pena. Il 18 dicembre 2024, ha accettato una condanna a due anni e tre mesi, successivamente convertita in 1.620 ore di lavori socialmente utili. Le accuse di corruzione e finanziamento illecito ai partiti hanno portato alle sue dimissioni dalla presidenza della Regione Liguria, mettendo fine, per ora, alla sua carriera politica.
I lavori socialmente utili e l’interdizione dai pubblici uffici
A partire da gennaio, Toti ha iniziato a svolgere i lavori socialmente utili presso la Lega Italiana per la lotta ai tumori di Genova, dove si occupa della comunicazione e risponde al telefono per gestire le prenotazioni. Durante tutta la durata della pena, Toti sarà interdetto dai pubblici uffici, il che significa che non potrà ricoprire incarichi pubblici. La legge Severino prevede che, in caso di condanne per crimini come quelli a lui imputati, il suo ritorno alla politica sarà ritardato. L’interdizione durerà sei anni per le cariche parlamentari e sarà permanente per le cariche locali, salvo una riabilitazione richiesta almeno tre anni dopo aver scontato la pena.