PlayStation ha compiuto trent’anni e tre sono i numeri da ricordare: 623 milioni di console vendute, 5,217 miliardi i giochi distribuiti e una comunità di 123 milioni di utenti connessi ogni mese. Sony Interactive Entertainment (SIE) mantiene la leadership nel mercato console, ma il settore si muove veloce. SIE ha aumentato il prezzo dell’hardware, senza cedimenti nella domanda. Tuttavia, il clima non è sereno. L’industria videoludica ha registrato oltre 25.000 licenziamenti tra il 2023 e il 2024. Le vendite di console sono diminuite nel 2024 per la prima volta in 30 anni. Ecco perché, per capire questo complesso momento per l’industria del videogioco, è bene ascoltare chi sembra non risentire affatto della crisi.
«È stato il nostro primo trimestre di maggior successo nella storia di PlayStation – racconta al Sole 24 Ore Eric Lempel, SVP, Business and Product di Sony Interactive Entertainment – abbiamo superato le nostre aspettative in termini di vendite di console, quindi i consumatori stanno sostanzialmente dicendo che vogliono ancora le console».
In questi anni più volte si è scritto e discusso di fine della console war. Microsoft, con la sua Xbox, dopo essere diventata il più grande editore videoludico del mondo grazie all’acquisizione Activision-Blizzard, sembra avere fatto all-in sul cloud gaming e quindi sta scommettendo tutto sulla vendita dei videogiochi attraverso più hardware e piattaforme. La domanda che gli analisti si pongono è come Sony intenda mantenere la rilevanza del «box» PlayStation in un futuro agnostico rispetto al dispositivo. «Dopo avere venduto oltre 80 milioni di PlayStation 5, siamo convinti che i giocatori comprendano bene l’esperienza nel gaming che solo una macchina da gioco può portare loro, e sono felici di adottare una console. Il cloud gaming – sottolinea il manager considerato in azienda uno degli uomini chiavi per Playstation – è qualcosa su cui siamo molto coinvolti, penso che vedremo più cloud gaming, e raggiungerà un nuovo pubblico. Non so se andrà a scapito delle vendite di console. vendite di console. Ma credo che avremo più persone che avranno l’opportunità di fare esperienza del videogioco perché il cloud gaming potrebbe rimuovere alcune barriere per coloro che vogliano avvicinarsi al videogioco per provarlo ».
Secondo Lempel, che guida la divisione di Sony che gestisce tutto il mondo PlayStation e quindi ha una visione che comprende il prodotto e il business, la strategia dei prossimi anni si concentrerà nello sfruttamento di proprietà intellettuali del passato, oltre a sviluppare nuovi franchise guardando anche fuori dallo specifico videoludico. «Grandi sviluppatori per raccontare grandi storie e immergere davvero i consumatori in una forma di intrattenimento diversa. Questo vogliamo fare», spiega Lempel, precisando: «Nel corso degli anni abbiamo sempre provato cose nuove. In questa generazione, con PlayStation 5, abbiamo un gioco chiamato Saros. Poi Wolverine e poi c’è il nuovo progetto di Naughty Dog. Proprio con The Last of Us abbiamo dimostrato con successo che possiamo attraversare con le nostre IP più media, passando dai videogiochi a film e serie TV».Nel tempo la strategia sembra mutata. Per la prima volta, con un gioco di PlayStation, Helldivers 2 è entrato a far parte della rivale Xbox. L’intento sembra essere quello di promuovere sinergie e un rapporto più stretto tra i PlayStation Studios, Ip e gli altri media. Tutti gli attori del mercato sono chiamati a trovare nuove forme di monetizzazione e nuove sinergie. Anche perché i recenti aumenti di prezzi, legati anche ai dazi, hanno pesantemente colpito tutta l’industria, cambiando la percezione del videogioco da prodotto pop a bene di lusso. «Speriamo che non lo sia – commenta –. Certo, la tecnologia che mettiamo nella console ha un prezzo, le esperienze, che sono più belle di prima, sono più immersive e più coinvolgenti, ma vogliamo rendere PlayStation il più accessibile possibile, quindi cercheremo sempre di vedere come possiamo creare programmi interessanti per il pubblico più ampio possibile».
In questo difficile contesto si inserisce, anche in questo mercato – e forse soprattutto in questo mercato – la rivoluzione dell’intelligenza artificiale.