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Notiziario

Ali Heibati è il fighter iraniano di Arti Marziali Miste che si macchia di un atteggiamento deprecabile. Sarà squalificato a vita, ma è il male minore rispetto alla spedizione punitiva scatenata dalla folla inferocita.

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Squalificato a vita e massacrato di botte da un gruppo inferocito di spettatori. Ali Heibati è il combattente iraniano di Arti Marziali Miste che non dimenticherà mai la sciocchezza commessa all’interno dell’ottagono: gli è costata la carriera, perché squalificato a vita, oltre al rischio di restare gravemente ferito per la violenta aggressione subita a margine di un evento di Hard Fighting Championship in programma a Mosca (sfidava Arkady Osipyan).

Cosa ha fatto di così grave per meritare un sanzione durissima e provocare la reazione furibonda del pubblico? La sequenza videoclip lo inchioda alle due responsabilità: durante una pausa dell’incontro c’è una ring girl che fa passerella segnalando l’inizio del prossimo round ed è in quel momento che perde la testa.

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La donna gli è appena passata davanti e gli dà le spalle, lui allunga la gamba destra e le dà un calcio sul fondoschiena. La giovane si volta scioccata e indignata, fa anche qualche passo verso il molestatore e sembra quasi volersi fare giustizia da sé impugnando la lavagnetta elettronica ma viene fermata dall’arbitro che era sul ring.

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Nonostante quell’atteggiamento indecoroso, Ali Heibati ha continuato a combattere. Gli è andata malissimo: è stato sconfitto per ko tecnico quasi subito. Ma l’esito del confronto sull’ottagono è stato anche meno doloroso rispetto a quanto gli è capitato dopo.

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Un manipolo di persone che avevano assistito al match ha iniziato a insultarlo per la sua condotta, l’iraniano reagisce e sferra un calcio all’altezza della testa verso uno dei detrattori. Quell’atto non resterà impunito: passano pochi minuti e gli piombano addosso cinque, sei… fino a dieci persone che lo picchiano in maniera brutale. Uno di loro brandisce anche una sedia e gliela scaglia addosso.

Non è stata l’unica conseguenza subita. Oltre alle botte, il fighter incassa anche il provvedimento disciplinare: squalifica a vita senza alcuna possibilità di appello. Non sono nemmeno bastate le scuse condivise sui social per salvarlo. “Sono un uomo sposato e rispetto il genere femminile. Ho perso il controllo perché volevo solo perché impaziente di iniziare il combattimento”.

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Questa volta Heibati s’è spinto troppo oltre, ecco perché nei suoi confronti è scattata quella punizione inflessibile. È arrivata dopo una serie di incidenti precedenti che avevano messo il combattente nel mirino della lega che aveva mal tollerato un’aggressione a un avversario dopo una sconfitta e altre risse che l’iraniano aveva scatenato prima dei match per la sua condotta fumantina.

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