Storie Web mercoledì, Luglio 30
Notiziario

Il Capo dello Stato ha parlato oggi da Tesero in Trentino Alto Adige, alla cerimonia per il quarantesimo anniversario della strage di Stava. Poi, parlando a Rovereto sempre in Trentino, in occasione della visita alla Campana dei caduti, Mattarella ha sottolineato come, con le recenti “guerre di annessione territoriale” o con le guerre in cui “si spara e si uccide nei luoghi di preghiera o sui luoghi in cui si distribuisce acqua e cibo”, riemergono “ombre” che “appartenevano a momenti oscuri dei secoli bui”.

Mattarella ha ricordato “l’intuizione” di don Antonio Rossaro, cento anni fa, di fondere la campana Maria Dolens dai cannoni di tutti i paesi che avevano preso parte alla Prima Guerra Mondiale, come segno di pace.   “Questo ritorno – ha detto alludendo a sue precedenti visite – è prezioso in questo momento storico della vita internazionale in cui in pieno contrasto con i desideri, le aspirazioni, le attese dell’umanità in ogni continente, in ogni parte del mondo riemergono ombre che si pensava non dovessero più avere spazio e presenza, di chi ritiene di reintrodurre guerre di annessione territoriale che appartenevano a momenti oscuri dei secoli passati, o di chi pensa di ripristinare il dominio dei più forti sui più deboli o di poter bombardare i civili nelle loro abitazioni o quando assistiamo al massacro di giovani intenti a festeggiare ascoltando musica”.   

“In questa condizione – ha proseguito il Capo dello Stato – non ci si limita più neppure al pur triste compito di colpire soldati contrapposti, ma si spara e si uccide sui luoghi di preghiera, sui luoghi in cui si distribuisce acqua a chi ha sete e pane a chi ha fame, si colpiscono soccorritori che prestano aiuto ai feriti”.   

“Tutto questo crea un contrasto radicale – ha sottolineato Mattarella – non soltanto con le attese dell’umanità ma anche rischia di introdurre una spirale di risentimento, di odio, di contrapposizioni che genera a sua volta costantemente altre violenze. Per questo è importante questo ritorno presso Maria Dolens. Questa condizione esorta a rilanciare messaggio che da qui 100 anni fa è partito. Una condizione di speranza a cui l’umanità aspira e che deve prevalere su quanto avviene e quanto con tristezza registriamo”.   “Quanto avviene genera sovente disorientamento nella vita internazionale ed anche nella vita quotidiana delle persone, per questo – ripeto – è prezioso questo ritorno qui. Che i rintocchi di Maria Dolens esprimano non soltanto un dolore rinnovato per quanto avviene ma esprimono anche e soprattutto, e ne siamo convinti, un messaggio di pace e speranza”. 

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