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Notiziario

E’ una piccola rivoluzione destinata però ad avere grandi impatti su chi si mette al volante. Da giugno – ma la misura potrebbe entrare in partita anche prima – chi resterà bloccato in autostrada tra cantieri, restringimenti o traffico completamente fermo potrà ottenere un rimborso, parziale o totale, del pedaggio pagato. E’ la novità introdotta dalla delibera n.211/2025, approvata il 2 dicembre dall’Autorità di regolazione dei trasporti e pubblicata sul sito, che istituisce un meccanismo nazionale di compensazione per i disagi sulla rete a pedaggio e impone un cambio culturale ai concessionari. La misura sarà operativa dal 2026 ma diventerà obbligatoria dal 1° giugno 2026 per le tratte con un solo gestore e dal 1° dicembre 2026 per quelle che attraversano più concessionari. «La delibera è unica nel suo genere: un sistema di rimborsi autostradali che non esiste in altri Paesi europei e che si applica all’intera rete a pedaggio», sottolinea il presidente di Art, Nicola Zaccheo.

Il principio

La ratio è semplice: l’utente paga per percorrere un’infrastruttura efficiente e utilizzabile. Se l’autostrada è ridotta da lavori programmati, il servizio non è più quello previsto, “anche se i cantieri – chiosa Zaccheo – restano indispensabili e l’intento non è punitivo”. Restringimenti di carreggiata, deviazioni sulla corsia opposta e allungamento dei tempi di percorrenza producono un disagio che l’Authority vuole riconoscere e, allo stesso tempo, mitigare con un incentivo alla programmazione dei lavori. L’impianto della delibera è complesso e innovativo ma il nuovo regolamento distingue due grandi fattispecie: cantieri non emergenziali e traffico completamente bloccato, introducendo soglie e condizioni che disegnano la nuova geografia dei rimborsi.

Cantieri

Nel caso dei cantieri programmati il diritto al rimborso dipende dalla lunghezza della tratta; sotto i 30 km spetta sempre; tra 30 e 50 km scatta solo se il viaggio registra almeno dieci minuti di ritardo; oltre i 50 km la soglia sale a quindici minuti. Il calcolo qui si fa più complesso e tiene conto della riduzione delle corsie, della larghezza del tracciato, dell’eventuale obbligo di marcia nella carreggiata opposta, delle ricadute sulla corsia di emergenza, della lunghezza e della durata dei lavori e dello scostamento temporale rilevato sulla “tratta elementare”, cioè sul segmento tra un casello e quello successivo; sono esclusi i cantieri emergenziali dovuti a incidenti o eventi meteo eccezionali, quelli già coperti da riduzioni tariffarie e, nella prima fase, i cantieri mobili. Resta invece garantita una tutela piena agli abbonati pendolari, che potranno recedere dall’abbonamento se il percorso abituale risulta stabilmente penalizzato.

Traffico bloccato

Più il disagio cresce, più cresce il rimborso. Se la circolazione è completamente ferma, il ristoro riguarda la porzione di rete gestita dal concessionario interessato. Con questi criteri: il blocco tra l’ora e i 119 minuti dà diritto al 50% del pedaggio; tra due ore e 179 minuti al 75 per cento; superate le tre ore il rimborso è integrale.

App e borsellino

La procedura sarà integralmente automatica e digitale. Ed è questa l’altra grande novità. Art impone ai gestori la creazione di un’app unica nazionale attraverso cui gli utenti registrati riceveranno la comunicazione di accredito entro dieci giorni e il rimborso entro cinque o dieci, a seconda della modalità di pagamento. Chi non utilizza l’app potrà presentare richiesta tramite sportelli digitali o numeri verdi, con risposta entro venti giorni e pagamento entro i successivi dieci. Nasce anche un borsellino elettronico: i rimborsi inferiori a dieci centesimi non vengono erogati e si accumulano in un credito liquidato solo al raggiungimento dell’euro. Il concessionario dovrà inoltre rendere disponibili, su richiesta e entro dodici mesi dal viaggio, i dati relativi a cantieri, tempi medi di percorrenza e criteri di calcolo dei rimborsi, introducendo un obbligo di trasparenza finora assente. Anche i controlli su blocchi e cantieri sono automatici: non spetterà quindi all’automobilista denunciare i disagi.

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