Storie Web giovedì, Dicembre 12
Notiziario

Oltre all’ok sul referendum sull’Autonomia differenziata, oggi la Corte di Cassazione ha dato il via libera anche a quelli su Jobs Act e cittadinanza. Ora bisognerà attendere i giudizi di ammissibilità dei giudici della Consulta, previsto per gennaio.

Oltre all’ok sul referendum sull’Autonomia differenziata, oggi la Corte di Cassazione ha dato il via libera anche a quelli su Jobs Act e cittadinanza. 

L’ufficio centrale per il referendum del Palazzaccio ha dichiarato conforme la consultazione popolare per dimezzare “da 10 a 5 anni i tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana”.

Inoltre, la Corte ha decretato la conformità delle richieste di referendum abrogativo su alcuni punti del Jobs Act. Come si legge nella nota diffusa oggi, le richieste riguardano nello specifico le seguenti parti della norma: Contratto di lavoro a tutele crescenti – disciplina dei licenziamenti illegittimi (per cui è richiesta l’abrogazione), Piccole imprese- Licenziamenti e relativa indennità (abrogazione parziale);  norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi (abrogazione parziale); esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici (abrogazione).

Autonomia differenziata, via libera al Referendum per abrogarla dalla Cassazione: cosa succede ora

Per il segretario della Cgil Maurizio Landini, il sì della Cassazione “apre una grande opportunità per il Paese. La Cgil, insieme ad un vasto mondo di associazioni e forze politiche, sosterrà convintamente le ragioni del sì ai referendum su: lavoro, autonomia differenziata e cittadinanza”, ha detto. “Sarà uno straordinario momento di partecipazione popolare per affermare la libertà di tutte e tutti. Bisogna porre fine ai licenziamenti ingiusti, alla precarietà, al lavoro insicuro, occorre dare cittadinanza a migliaia di italiani e fermare il progetto scellerato di spaccare il Paese con l’autonomia differenziata”, ha commentato ancora.

Cosa succede ora che la Cassazione ha dato il via libera ai referendum

Ora bisognerà attendere i giudizi di ammissibilità della Corte costituzionale, che dovrà stabilire se le singole questioni potranno essere sottoposte a referendum nei termini previsti dai quesiti.

Il responso dei giudici arriverà – è la legge a stabilirlo – entro e non oltre il 20 gennaio del prossimo anno. Se anche la Consulta dovesse dare il suo via libera, allora il presidente della Repubblica fisserà la data della consultazione, che per legge dovrà cadere in una domenica tra il 15 aprile e il 15 giugno.

“In attesa del giudizio di ammissibilità della Corte costituzionale sui singoli quesiti, oggi si è compiuto un altro importante passo verso una primavera referendaria”, ha commentato il segretario di +Europa Riccardo Magi, tra i principali promotori del referendum sulla cittadinanza.

Magi ha rivolto un appello alle forze politiche a “unirsi in una grande mobilitazione per dare la possibilità a migliaia di ragazze e di ragazzi nati o cresciuti in Italia, che a differenza dei loro coetanei non hanno cittadinanza. Non è un capriccio: si tratta di porre fine a ingiustizie, sofferenze e disparità che non sono degne di un Paese come l’Italia e di avere una legge adeguata alla realtà di oggi”.

“Quella sulla cittadinanza – ha aggiunto il segretario – è una legge vecchia di trent’anni ma che governo Meloni e maggioranza non vogliono riformare, ma che gli italiani chiedono, come dimostra l’enorme successo della raccolta firme”, ricordando le 640 mila sottoscrizioni raggiunte “grazie a una mobilitazione che ha visto artisti, influencer, personaggi della cultura e dell’universitaà impegnarsi per un Paese più giusto che non lascia indietro nessuno dei suoi figli e delle sue figlie”, ha concluso.

Condividere.
© 2024 Mahalsa Italia. Tutti i diritti riservati.