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Cervia, si dimette il sindaco Missiroli: è indagato per maltrattamenti sulla moglie

«In questo momento non sarebbe possibile affrontare una situazione così complessa con la necessaria lucidità, né garantire la serenità che l’istituzione comunale merita». Il sindaco di Cervia, in provincia di Ravenna, Mattia Missiroli (Pd), si è dimesso dopo le accuse di maltrattamenti e lesioni nei confronti della moglie.

«Ritengo – ha aggiunto nella nota – responsabile destinare ogni energia alla tutela della mia onorabilità e, soprattutto, ai miei figli, che hanno bisogno di un padre pienamente presente in una fase così delicata della loro vita». Per questo «con profondo dolore e ribadendo ancora una volta la mia totale estraneità a qualsiasi episodio di maltrattamenti o violenza, rassegnerò le mie dimissioni».

L’indagine della Procura di Ravenna

È stata la Procura di Ravenna ad aprire un fascicolo dopo le segnalazioni di alcuni medici e l’intervento della squadra Volante dello scorso 5 dicembre. La moglie si sarebbe presentata in pronto soccorso a per lesioni a un braccio raccontando di essere caduta a terra dopo una forte spinta. Poi, però, avrebbe raccontato che le lesioni al braccio non se le sarebbe procurate cadendo ma perché il marito l’avrebbe picchiata. Non avrebbe fatto denuncia, ma è scattato il “codice rosso”.

Inoltre, ha consegnato materiale come una foto di un labbro spaccato e video realizzati con il telefono. Uno risale al 2020 che mostrerebbe una lite partita per futili motivi, come l’elevata temperatura dei termosifoni, e conclusa con Missiroli che con un braccio alzato avanza verso di lei.

«Colpisca la rapidità con cui si è arrivati a giudizi definitivi»

Il sindaco ha detto che negli ultimi giorni lui e la sua famiglia sono stati «travolti da un’esposizione mediatica durissima, che non ha colpito solo me come amministratore pubblico, ma anche i miei affetti più cari e, soprattutto, i miei figli». E, per lui, «colpisce la rapidità con cui si è arrivati a giudizi pubblici e definitivi, in tempi che non coincidono con quelli della giustizia e dell’accertamento dei fatti».

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