Storie Web venerdì, Dicembre 20
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Cosa mangia un ciclista per sopportare gli sforzi di tappe sfiancanti. Il 33enne belga ha svelato come cura l’alimentazione: “Se la mia compagna vede cosa consumo resta meravigliata”.

Una gomma da masticare energetica. C’è anche questo nella dieta speciale, da oltre 9 mila calorie al giorno che il ciclista, Victor Campenaerts, assume per competere ad alti livelli, in particolare quando partecipa a una delle corse più iconiche e dure al mondo, il Tour de France. C’è una voce importante nella tabelle di preparazione ed è in cima: curare l’alimentazione è fondamentale per sopportare lo sforzo prolungato per 3 settimane, oltre 3 mila e 300 chilometri e una serie di tappe sfiancanti che bruciano tutte le energie. Il belga, che nell’ultima edizione della Grande Boucle ha vinto la 18ª tappa, ha raccontato nel dettaglio cosa mangia a partire dalla colazione e cosa consuma nel corso della giornata, compreso masticare un chewing gum che ha proprietà corroboranti.

“Il caffè forte è molto importante perché agisce come rapido stimolante e migliora la resistenza”, dice enunciando quel che non può mai mancare al mattini assieme a un piatto di avena, sciroppo d’agave, noci e banana. Gli occorrono per fare il ‘pieno di benzina’ prima di salire in sella e inforcare i pedali. Durante la corsa usa integratori che aiutano l’organismo a incamerare piccole dosi di carboidrati: non alimenti solidi (come le più classiche barrette) per la difficoltà a masticare e a inghiottire i bocconi ma prodotti edibili alternativi quali le gomme da masticare, concentrati energetici in gel oppure altri alimenti più adatti al consumo in movimento. Ma questa è solo una parte del ciclo nutritivo, ce n’è una altrettanto essenziale che fa riferimento al recupero post-gara.

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Cosa mangia un ciclista una volta conclusa la tappa? Anche in questo caso deve fare molta attenzione… non può certo sfamarsi come un lupo azzannando cibi che sarebbero di difficile digestione. C’è una cosa che fa parte della routine: mangiare un frullato a base di proteine e riso in bianco. Quanto alla cena, va calibrata tenendo conto delle caratteristiche del tracciato successivo e delle reali esigenze fisiche del corridore a cui va somministrato solo ciò di cui ha effettivamente bisogno. “Se la mia compagna vede cosa mangio – ha ammesso il 33 enne belga in un’intervista a The Sun – resta meravigliata. Ci sono ciclisti che hanno una stazza superiore alla mia e mangiano il doppio rispetto a me”.

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Conservare l’equilibrio tra ciò che piace e lo stomaco gradisce e i canoni di una corretta alimentazione. Campenaerts chiarisce che non è certo un delitto gradire “un dessert come una crème brûlée che può essere fondamentale per la salute mentale”. Anche un dolcetto può far parte del menù di quelli che in gergo sono definiti occasionali “pasti cheat” da mandare giù nei giorni riposo tra una tappa e l’altra.

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