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Notiziario

L’iniziativa di Codacons, Associazione utenti dei servizi radiotelevisivi e Adusbef dopo la sentenza del Tribunale di Torino che accerta che quella di Balocco fu pratica commerciale scorretta.

Nei giorni scorsi, il Tribunale di Torino ha accolto il ricorso presentato da Codacons, Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi e Adusbef e ha accertato la pratica commerciale scorretta nel modo in cui è stata pubblicizzata la vendita del Pandoro Balocco Pink Christmas griffato Chiara Ferragni. Una sentenza che spiana la strada alla richiesta di un risarcimento dei consumatori.

Le associazioni chiedono il rimborso di 5,69 euro per i 290mila consumatori

Dopo una prima richiesta di risarcimento di un milione e 500mila euro bocciata dal Tribunale di Torino, le associazioni sono pronte a dare il via a una nuova azione collettiva, anche alla luce di quanto emerso nella sentenza di questi giorni. Come riporta Repubblica, Codacons, Associazione utenti dei servizi radiotelevisivi e Adusbef starebbero pensando “a una nuova azione collettiva volta a far ottenere ai circa 290mila consumatori che hanno acquistato il pandoro Pink Christmas il rimborso di 5,69 euro, pari alla differenza tra il costo del pandoro Balocco tradizionale e quello griffato Ferragni“. Presto i legali delle tre associazioni illustreranno i dettagli dell’iniziativa.

La sentenza del Tribunale di Torino: “Pratica commerciale scorretta”

Il Tribunale di Torino ha accolto il ricorso che era stato presentato dalle associazioni Codacons, Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi e Adusbef e, dunque, ha accertato la pratica commerciale scorretta attuata da Balocco sul pandoro Pink Christmas di Chiara Ferragni. In particolare, si ritiene che la modalità con cui è stata pubblicizzata la vendita del pandoro, abbia “lasciato intendere ai consumatori, contrariamente al vero, che, acquistando il “Pandoro PinkChristmas”, avrebbero contribuito direttamente e proporzionalmente al reperimento dei fondi utili al finanziamento in favore dell’Ospedale Regina Margherita di Torino per l’acquisto di un nuovo macchinario, che avrebbe permesso di esplorare nuove strade per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing”. Secondo il giudice, anche il prezzo elevato del pandoro avrebbe tratto in inganno i consumatori, che avrebbero pensato di stare contribuendo con l’acquisto all’iniziativa benefica.

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