Storie Web domenica, Luglio 7
Notiziario

Sono trascorsi cinque anni dalla sentenza dell’Antitrust che ha condannato 34 produttori di fogli e di scatole in cartone ondulato. Per le aziende italiane che hanno acquistato questo tipo di materiali a fronte del sovrapprezzo pagato si profila ora la possibilità di ottenere un rimborso dai cartellisti fino al 20% o più di quanto pagato e recuperare i danni subiti.

Sebbene le decisioni dell’Antitrust siano state impugnate, i recenti giudizi hanno confermato l’impianto accusatorio e le sanzioni. L’azione risarcitoria sarà portata avanti dal Tribunale di Milano, considerato il più specializzato nelle controversie in materia di danni da antitrust.

Secondo unilegion, una società specializzata nell’organizzazione e gestione di azioni legali collettive, la filiera alimentare italiana, che comprende produttori, industria, grande distribuzione e aziende del canale Horeca, è tra le più colpite. Al momento unilegion sta raccogliendo l’adesione di numerose aziende, anche grazie al supporto di associazioni di categoria e consorzi. Sono oltre 150 le realtà italiane che hanno aderito al progetto di unilegion per un giro d’affari annuo di oltre 6 miliardi di euro, la maggior parte dele quali (il 72%) appartiene al settore del Food & Beverage.

Il settore dell’agroalimentare, che comprende ortofrutta, prodotti freschi e lavorati, bevande, pesce, carni e pollame, è quello più colpito dal cartello in quanto rappresenta il maggior mercato di sbocco per il cartone ondulato, che viene usato come imballaggio principale (60,5%). Se poi si considera che le imprese sanzionate sono per lo più di grandi dimensioni e rappresentano la quasi totalità dei produttori di cartone ondulato presenti a livello nazionale (con una quota di mercato fino al 90%) l’estensione del danno è comunque facilmente riconducibile all’intera filiera.

Anche il settore Non-Food, che rappresenta circa il 40% del mercato di sbocco del cartone ondulato, è rimasto fortemente danneggiato. Pertanto, gli operatori dell’industria degli elettrodomestici, di quella metalmeccanica, farmaceutica, cosmetica, dell’igiene, così come il settore dell’edilizia e dell’arredamento avrebbero diritto a sostanziali richieste risarcitorie. Potenzialmente ammontano a oltre 2 miliardi i rimborsi che spettano alle imprese secondo quanto stimato da ACIS (Associazione Italiana Scatolifici).

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