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Notiziario

Blitz nello stabilimento di lavorazione di carni al Caramanico, nel quartiere Poggioreale. C’è la denuncia.

Carni pronte per la vendita conservate in locali luridi e perfino occupati abusivamente. Scatta il sequestro di 8 tonnellate di frattaglie nello stabilimento di Poggioreale, zona Caramanico. Il blitz della Polizia Locale, reparto Ambientale, dell’Esercito “Operazione strade Sicure” e dell’Asl Napoli 1 Centro, è scattato ieri mattina, venerdì 19 aprile 2024, nell’ambito di una operazione del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL Napoli 1 Centro. Scoperta un’attività che l’Asl definisce “ad alto rischio per la salute dei cittadini. Sotto la lente del personale addetto ai controlli sono finiti due stabilimenti adibiti alla produzione e alla trasformazione di frattaglie, nonché al commercio carni.

Molto gravi le irregolarità rilevate, sia per quel che riguarda le autorizzazioni previste dalla normativa vigente in materia ambientale (D.Lvo n° 152/2006 s.m.i., DPR n° 59/2013 e Regolamento Regione Campania n° 06/2013), sia per quel che riguarda le condizioni igieniche. In particolare, gli ispettori dell’ASL e della Polizia Municipale di Napoli – Gruppo Ambientale hanno disposto l’immediata chiusura e il sequestro dello stabilimento dedito alla produzione di frattaglie cotte. Dalle verifiche è risultato anche che alcuni locali dell’impianto erano in realtà di proprietà dell’Amministrazione Comunale adoperati abusivamente sulla base di una concessione che negli anni non era mai stata rinnovata.

Queste le ragioni che hanno portato al maxi sequestro da 8 tonnellate tra frattaglie crude e già lavorate. Le frattaglie sono state incenerite a seguito dell’autorizzazione del magistrato competente. Inoltre, le infrazioni – sia in materia ambientale che alimentari – sono state oggetto di notizia di reato trasmesse all’Autorità Giudiziaria da parte dei diversi nuclei operanti per le rispettive competenze. Meno gravi le infrazioni rilevate nel secondo stabilimento, anche questo attivo nella filiera delle carni, per le quali sono stati concessi alcuni giorni per una possibile risoluzione.

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«Alcuni dei locali occupati e utilizzati in maniera impropria e indebita – spiega il direttore generale dell’ASL Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva – erano anche privi di qualsiasi requisito igienico sanitario, ciò nonostante venivano usati come deposito di materiali vari utili al ciclo di produzione (materiali di confezionamento, additivi, coadiuvanti tecnologici)».

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