Storie Web lunedì, Aprile 28
Notiziario

Per rivendicare il ruolo di anti-Trump ha inoltre compiuto rapidi viaggi tra alleati esteri, a cominciare dagli europei, volti a consolidare rapporti economici “affidabili” che compensino il gelo in arrivo dalla frontiera meridionale. «È ora di scegliere il cambiamento, il futuro», ha ribattuto Poilievre.

I suoi cavalli di battaglia sono la lotta agli sprechi di spesa pubblica e la denuncia del costo della vita e della casa sotto i liberali e la promessa, citando le proprie origini popolari di figlio di insegnanti, di prestare inedita attenzione ai lavoratori e elettori comuni trascurati. Con retorica accesa sposa slogan di legge e ordine e lotta al “woke”, ai valori progressisti quali diversità e equità.

È un politico di carriera ma si caratterizza per le critiche alle “elite di Ottawa” (la capitale) e invoca una politica di Canada First. Può contare sull’influenza di social media e gruppi online di destra, quali Canada Proud, accusati di disinformazione, che hanno trovato spazio dopo il divieto alle news di Facebook e Instagram (il servizio Feed) per mancati pagamenti di Meta agli editori canadesi sul contenuto ripubblicato. Le similitudini con Trump e la sua America First hanno tuttavia complicato le promesse di non essere troppo vicino al movimento di Trump.

I canadesi e Trump

Il giudizio dei canadesi d’altronde su Trump appare netto. Hanno cancellato in massa viaggi negli Stati Uniti. Sondaggi YouGov rilevano che il 64% contro il 25% considera oggi gli Usa un nemico o almeno un Paese non amico. L’84% contro l’11% rifiuta l’idea avanzata da presidente statunitense di trasformare il Canada nel 51esimo stato dell’Unione. Per buona misura, se i canadesi avessero votato alle elezioni degli Stati Uniti lo scorso novembre avrebbero premiato Kamala Harris contro Trump con 57% contro il 18 per cento.

Trump, di sicuro, ha inflitto danni economici al vicino alleato. L’interscambio bilaterale vale quasi mille miliardi l’anno, 2,5 miliardi al giorno, e gli Usa sono di gran lunga il maggior partner commerciale del Canada, con catene di produzione e fornitura integrate, dall’auto all’energia. Un flusso oggi sotto shock per i dazi di Washington: il 25% su tutto l’import, ad eccezione di beni coperti dal trattato di libero scambio nordamericano, e dedicate tariffe anche contro automotive, acciaio e alluminio e forse presto il legname.

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