Cresce il numero di aziende che a livello europeo si impegnano nel miglioramento delle condizioni di allevamento dei polli. Quasi 400 fra aziende e supermercati adottano oggi standard migliori per gli animali e i consumatori, con un impatto positivo sulle condizioni di vita di oltre 260 milioni di polli. Tra le aziende che operano in Italia ci sono Carrefour, Cortilia, Eataly e il produttore Fileni.
I dati arrivano dall’associazione Essere animali, che ha reso pubblico in Italia il report European chicken commitment progress redatto dalla Open wing alliance – la coalizione internazionale che riunisce un centinaio di organizzazioni compresa Essere Animali – in cui si fa il punto sui progressi compiuti dall’industria alimentare europea per eliminare le maggiori cause di sofferenza per i polli allevati per la produzione di carne. Dal Regno Unito alla Francia, passando per Norvegia, Germania e Spagna, i maggiori produttori europei stanno facendo importanti passi avanti per mettere al centro delle politiche aziendali il benessere animale.
L’Italia, nonostante i progressi, resta però fanalino di coda: «Manca per esempio un impegno in tal senso da parte delle principali insegne italiane, tra cui Coop, Conad ed Esselunga – sostiene Simone Montuschi, presidente di Essere Animali -sarebbe invece importante che aderissero agli standard minimi fissati dall’European chicken commitment (Ecc), dimostrando così ai propri clienti di avere a cuore il benessere degli animali e la qualità dei prodotti venduti a scaffale».
Stando alle stime dell’Open wing alliance, l’impegno delle aziende che hanno adottato l’Ecc porterà a una riduzione delle sofferenze per oltre 1,3 miliardi di animali ogni anno. Tra le grandi catene internazionali che hanno aderito ci sono Aldi, Carrefour, Lidl, Waitrose e Marks & Spencer: quest’ultima ha fatto sapere di aver registrato, dopo la transizione all’Ecc, un aumento delle vendite di carne avicola del 33%. La norvegese Norsk Kylling produce 100% carne di pollo in linea con i criteri Ecc e ha visto una riduzione della mortalità degli animali del 79%. Il produttore Plukon Food, invece, dopo l’adesione agli standard minimi suggeriti dalle associazioni animaliste ha annunciato di aver ridotto di oltre 100 volte dell’uso di antibiotici.
Lo European chicken commitment, ricorda Essere Animali, è una richiesta della società civile per soddisfare criteri più elevati di benessere animale per i polli allevati per la produzione di carne. Basato su evidenze scientifiche, lo standard Ecc mira a ridurre le sofferenze causate dall’allevamento intensivo, tra cui le elevate densità e l’utilizzo di razze a rapido accrescimento, che fanno sì che questi animali raggiungano il peso ideale di macellazione in soli 30-40 giorni, con gravi danni al loro organismo. Proprio l’introduzione di razze di polli a lenta crescita è un elemento correlato non solo a benefici diretti di benessere animale, ma anche a una maggiore qualità della carne. Un segnale evidente derivante dall’uso di razze a rapido accrescimento sul benessere dei polli e sulla qualità della carne è l’insorgere del white striping, una miopatia che si manifesta con strisce bianche di grasso e tessuto cicatriziale presenti sul petto, visibili anche a occhio nudo. Questa malattia, indice di condizioni di allevamento inadeguate, interessa tra il 50% e il 90% dei polli a rapido accrescimento, quelli maggiormente impiegati negli allevamenti intensivi, dai quali – sostiene Essere Animali – provengono 9 polli italiani su 10.











