Storie Web venerdì, Luglio 18
Notiziario

Il fenomeno delle violenze fisiche, psicologiche e online interessa sia i ragazzi sia le ragazze. Per la presidente del Tribunale dei minori di Napoli è necessario denunciare sempre i fatti.

Francesco aveva paura di passare anche nelle strade affollate. Perché quel «ciccione» che i compagni di scuola gli gridavano quando passava, accompagnato da qualche spintone e “schiaffetto” in testa erano diventati un incubo. C’è voluto tempo a superare la vergogna e la paura di eventuali ritorsioni ma, alla fine, «preso il coraggio in mano» ha chiesto aiuto: a casa e alle forze dell’ordine che hanno bloccato i “bulli”. La storia di Francesco, che è capitata a un adolescente di Cagliari, ma è molto simile a quelle che quotidianamente si registrano in quasi tutti i centri d’Italia, non è che una rappresentazione di un fenomeno in crescita.

I casi tra i ragazzi di 11- 19 anni

«Nel 2023 il 68,5% dei ragazzi 11-19enni dichiara di essere rimasto vittima di almeno un comportamento offensivo non rispettoso e o violento, online e o offline, nei 12 mesi precedenti la rilevazione – si legge nel rapporto dell’Istat -. Il 21% dichiara di essere rimasto vittima di bullismo, ossia di aver vissuto tali comportamenti in maniera continuativa (più volte al mese), l’8% più volte a settimana». Non solo, oltre il 14% degli 11-19enni ha subìto offese e insulti più volte al mese e un giovane su 10 è stato vittima di esclusione con frequenza anche maggiore.

Offese e minacce anche tra le femmine

Per i maschi il bullismo si manifesta soprattutto attraverso offese e insulti (16% rispetto al 12,3% delle femmine), l’impatto dell’esclusione per le ragazze è superiore al 12% (contro l’8,5% riscontrato tra i maschi). Alle violenze fisiche, che si manifestano con aggressioni o “prove di forza” in cui la vittima è sempre fisicamente meno prestante del bullo, si sommano quelle online. In questo panorama, secondo la rilevazione dell’Istat, «il 34% dei giovani 11-19enni ha subìto comportamenti vessatori online almeno una volta nel corso dei 12 mesi precedenti la rilevazione, il 7,8% ne è rimasto vittima più volte al mese. È l’8,9% dei maschi a dichiararsi bullizzato online più volte al mese contro il 6,6% delle femmine».

La presidente del Tribunale dei minori

Che il fenomeno sia in crescita non lo certificano solamente i dati ma anche il lavoro degli addetti ai lavori che quotidianamente si occupano delle problematiche giovanili. A spiegare questo scenario è Paola Brunese, presidente del Tribunale dei minori di Napoli: «I maschi sono i principali autori delle condotte in esame ed anche del cyberbullismo omofono, transfobico e razziale ma, a volte, anche giovani ragazze – argomenta -prendono di mira la coetanea non omologata al gruppo per il diverso modo di vestire o per il differente stile di vita condotto e si divertono a renderle la vita impossibile, facendosi forza nella appartenenza al gruppo. Mi è capitato di conoscere condotte di bullismo praticate dalle ragazze per ragioni di invidia o di gelosia». Violenza e bullismo, non solo fisico ma anche virtuale.

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