La borsa di Milano parte positiva, +0,37%, ieri +0,41%. Il bilancio della settimana è in salita di quasi due punti percentuali, l’indice Ftse Mib è a quota 42.535 punti. Lievi rialzi anche nel resto d’Europa: Londra, Francoforte e Parigi salgono tutte dello 0,1%.
Sotto osservazione i rapporti internazionali. Il petrolio ieri era salito del 5%, dopo le sanzioni annunciate dall’amministrazione Trump contro le società russe Rosneft e Lukoil. Oggi il prezzo è in lieve calo, il Brent è scambiato a 65,50 dollari al barile (-0,70% oggi, +6,90% nella settimana).
In tema di energia l’Eni è il miglior titolo del Ftse Mib, +2,45%. Ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto rettificato di 1,2 miliardi di euro (3,8 miliardi nei primi 9 mesi) e ha aumentato il programma di acquisto azioni proprie del 20%. “Risultati eccellenti, tutte le principali variabili operative, economiche e finanziarie hanno superato le aspettative” ha dichiarato l’amministratore delegato, Claudio Descalzi.
Oggi sui mercati sono stati apprezzati i toni più concilianti rispetto ai giorni scorsi tra Stati Uniti e Cina. La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha detto che i presidenti Trump e Xi Jinping si incontreranno giovedì. E il ministro del commercio cinese, Wang Wentao, ha detto che “il dialogo e la cooperazione sono l’unica scelta giusta” per i due Paesi. Gli indici di borsa sono saliti in tutta l’Asia, record storico per Seul, (+2,50% per l’indice Kospi). Bene anche Tokyo (+1,39%), Shanghai (+0,71%) e Hong Kong (+0,78%).
In America ieri chiusura positiva, oggi i future sull’S&P 500 è in rialzo dello 0,30%. Oggi è atteso un dato molto importante, quello sull’inflazione, che dovrebbe uscire nonostante lo shutdown, la chiusura delle attività pubbliche.

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