La prospettiva di un imminente taglio dei tassi d’interesse negli Stati Uniti, rafforzata dai dati deludenti di venerdì sul mercato del lavoro, sostiene i listini azionari. L’Europa parte quindi in cauto rialzo: Milano a +0,55%, Francoforte +0,72%, positiva anche Parigi nel giorno del voto di sfiducia al Premier Bayrou. Su anche i mercati asiatici: bene Hong Kong, Seul e soprattutto Tokyo, che guadagna l’1 e mezzo percento nonostante le dimissioni del premier giapponese Ishida aprano la porta a incertezze politiche. Cautamente positive anche le Borse della Cina continentale, nonostante i dati in chiaroscuro sull’export cinese: ad agosto è aumentato, del 4,4%, ma meno delle attese, e soprattutto è crollato, -33%, quello verso gli Stati Uniti – effetto evidente dei dazi imposti dall’amministrazione Trump. Mentre sul fronte dele materie prime torna a salire il prezzo del petrolio, dopo la decisione dell’Opec+ di rallentare ad ottobre gli aumenti di produzione previste: Brent europeo di nuovo a quota 66,5 dollari al barile.
Tendenza
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- Draghi: “Con Ai disoccupazione di massa non è probabile”
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- Il Papa dal Libano invoca la pace: «Il mondo guarda al Medio Oriente con timore»
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