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Notiziario

Il 2025 ha visto il riscatto delle azioni cinesi su quelle americane. Da gennaio, infatti, l’indice delle società cinesi quotate a Hong Kong, la Piazza più accessibile agli investitori stranieri, ha guadagnato il 21%, mentre l’S&P 500 Usa è sotto di circa il 2%. «Tre anni fa la Cina era considerata ininvestibile – spiega Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos – Oggi tutti la vogliono».

Questione di prospettive

Il divario si deve al cambio di prospettive. Christiaan Tuntono, Senior economist Asia Pacific di Allianz Global Investors, sottolinea che la politica commerciale del Presidente Usa Donald Trump danneggia il mondo imprenditoriale degli Stati Uniti, mentre Pechino ha fatto una svolta a favorevole alle imprese in risposta alle misure protezionistiche di Trump e la politica statale ha invertito rotta, da restrittiva a espansiva.

Tecnologia in testa

La spinta al listino cinese arriva soprattutto dagli acquisti delle azioni della tecnologia, che dimostrano di essere competitive a livello globale e che hanno una valutazione molto più attraente, sia rispetto alla media degli ultimi cinque anni, sia rispetto a quelle di Wall Street. Gli esempi più eclatanti delll’allungo cinese sono il lancio della piattaforma di intelligenza artificiale DeepSeek, che ha spiazzato l’americana ChatGpt, e il successo dei veicoli elettrici di Byd. «Tra i settori tecnologici cinesi – afferma Alessio Rizzi, Asset allocation strategist active multi asset di Ubs Asset Management -, ci concentriamo sull’ecosistema dell’intelligenza artificiale, con particolare enfasi su internet, infrastrutture AI (Artificiale Intelligence), servizi cloud e software, segmenti che riteniamo ben posizionati per beneficiare dell’adozione dell’AI. Abbiamo anche una piccola posizione nel settore dei robot umanoidi per il potenziale a lungo termine, sebbene il segmento sia ancora nelle fasi iniziali di sviluppo».

Il punto debole dell’economia cinese è la stabilizzazione del mercato immobiliare. Kunjal Gala, Head of global emerging markets di Federated Hermes, ritiene che il Presidente della Repubblica Popolare Xi Jinping cercherà di sfruttare l’incertezza geopolitica dopo il ritorno di Trump alla Casa Bianca per riorientare l’economia verso i consumi interni e la produzione di fascia alta. Tra le società in portafoglio, Gala cita Kanzhun, che fa ricerca del personale online e che grazie all’Ai è in grado di connettere chi cerca e chi offre lavoro in modo efficiente e con spese ridotte, e Shenzhen Inovance, il leader cinese nell’automazione industriale, che beneficia della diffusione dei veicoli elettrici, dell’energia solare, delle batterie e della crescente penetrazione dell’automazione nei settori tradizionali.

Oltre l’intelligenza artificiale

Nella borsa cinese, però, non c’è solo tecnologia. «Oltre all’intelligenza artificiale – aggiunge Rizzi – continuiamo a favorire settori ad alto dividendo come le banche (principalmente nelle azioni A scambiate in madrepatria), che offrono flussi di cassa resilienti, godono del supporto politico e hanno una componente di rendimento attraente».

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