Storie Web sabato, Aprile 19
Notiziario

Il conflitto in Medio Oriente non solo non si è risolto con l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca, ma potrebbe addirittura allargarsi pericolosamente. È, infatti, per prepararsi a un potenziale attacco contro l’Iran da parte di Israele e Stati Uniti, che una serie di voli cargo americani C17 ha trasportato nella base aerea di Nevatim, in Israele, bombe MK-84 e missili intercettori destinati alle batterie Thaad provenienti da basi statunitensi in tutto il mondo. A darne notizia è la tv pubblica Kan rivelando che le forniture sono destinate sia al proseguimento delle operazioni nella Striscia di Gaza che a una possibile offensiva contro l’Iran, da condurre congiuntamente agli Stati Uniti se i negoziati tra Washington e Teheran dovessero fallire. Secondo la tv israeliana, si tratta di armi il cui trasferimento era stato precedentemente congelato dall’amministrazione Biden e poi autorizzato dal presidente Donald Trump. Entro il prossimo mese, gli Stati Uniti intendono rifornire nuovamente i magazzini israeliani svuotati durante i mesi di guerra.

Il fronte Houthi e Hamas

La tensione tra l’Iran, Israle e gli Usa si alimenta anche per “procura”. Il ministero degli Esteri di Teheran ha condannato i ripetuti attacchi americani contro gli Houthi, definendoli «illegali e una palese violazione dei principi e delle norme fondamentali del diritto internazionale. Tali azioni non faranno che incoraggiare ulteriormente Israele a continuare il genocidio nella Palestina occupata e ad aggravare l’instabilità in tutta la regione», ha affermato il portavoce Esmail Baghaei.

Nella Striscia di Gaza, intanto, la situazione non migliora. Israele espanderà ulteriormente le proprie operazioni militari se Hamas continuerà a respingere le condizioni per un cessate il fuoco, ha infatti dichiarato il ministro della Difesa dello Stato ebraico, Israel Katz. «Per la prima volta, l’Egitto ha posto il disarmo di Hamas e la demilitarizzazione di Gaza come condizione per un accordo e per la fine della guerra», ha concluso.

Cresce, inesorabilmente, oltre alla tensione anche la conta dei morti. Una giornalista palestinese e dieci membri della sua famiglia sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano che ha preso di mira la loro casa a Gaza City. A riferirlo è l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Fonti locali hanno raccontato che i caccia israeliani hanno bombardato la casa della giornalista Fatima Hassouneh nel quartiere di Al-Tuffah, a est di Gaza City, uccidendola insieme a dieci membri della sua famiglia, tra cui donne e bambini.

Disarmo di Hezbollah

Dal Libano, invece, il presidente Joseph Aoun ha invitato gli Stati Uniti a fare pressione su Israele affinché lasci a Beirut la questione del disarmo di Hezbollah, affermando che tale obiettivo può essere raggiunto solo attraverso negoziati, nell’ambito di una strategia di difesa nazionale, e non con la forza. Lo riporta Ynet News, sottolineando che il governo libanese ha deciso che «le armi saranno solo nelle mani dello Stato», ma sono in corso «discussioni su come attuare questa decisione», ha affermato Aoun durante una visita in Qatar.

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