Storie Web giovedì, Ottobre 16
Notiziario

È sempre più vicina la modifica e l’eliminazione di alcune vecchie norme relative alla produzione della birra. Con la soddisfazione dei produttori, che vedono più vicina l’abolizione di quelli che ormai vengono considerati obsoleti paletti superati dal tempo e dalle nuove tecniche produttive.

«Con l’approvazione in Senato dell’emendamento al Ddl Imprese a firma del senatore Luca De Carlo, presidente della commissione Industria e Agricoltura, prende ufficialmente il via il percorso per aggiornare le norme che regolano la produzione di birra in Italia». Lo sottolinea con soddisfazione Unionbirrai, associazione che riunisce i produttori artigianali, che da anni chiede «l’abrogazione di un decreto ritenuto anacronistico e penalizzante per le produzioni nazionali, in particolare per quelle artigianali».

«Dopo anni di lavoro e confronto – dichiara Vittorio Ferraris, direttore generale di Unionbirrai – è finalmente chiaro che le istituzioni hanno recepito la necessità di aggiornare una norma vetusta e fortemente penalizzante per i produttori italiani, soprattutto per i piccoli birrifici indipendenti. Ora è importante che il confronto con la filiera, previsto per la redazione del nuovo decreto, sia rapido, aperto e fondato su evidenze tecniche».

La disposizione prevede che un decreto interministeriale definisca le nuove caratteristiche analitiche e i requisiti qualitativi delle diverse tipologie di birra,

Il testo dell’emendamento De Carlo stabilisce che: «Entro 180 giorni dall’entrata in vigore della presente disposizione, con decreto del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, di concerto con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Ministro della Salute, sono stabilite le caratteristiche analitiche e i requisiti qualitativi delle diverse tipologie di birra». Superando così il decreto del Presidente della Repubblica n. 1498 del 1970.

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